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Specializzazioni mediche, 70 siciliani esclusi: riammessi dal giudice

medici
Sono 150 gli esclusi dalle scuole di specializzazioni mediche che potranno comunque immatricolarsi. Troppe borse di studio rischiano non assegnate in un periodo di grave crisi per il Servizio Sanitario Nazionale: così gli avvocati vincono il ricorso.

Già la scorsa settimana abbiamo sentito la Ministra Giulia Grillo parlare della necessità di riformare il sistema delle specializzazioni mediche, poiché in regioni come il Molise la situazione negli ospedali è talmente grave da aver spinto le strutture a richiamare professionisti già in pensione.

La situazione sembra non volerne sapere di migliorare, e lo conferma l’esclusione dalla scuola di specializzazione di 150 giovani medici, tra cui 70 siciliani. Come leggiamo su Repubblica, il Ministero all’Istruzione e Università aveva già chiuso le graduatorie senza tener conto delle eventuali rinunce e dei relativi posti rimasti vacanti. A portare avanti la battaglia dei ricorsi è ancora una volta lo studio legale Leone-Fell, che successivamente ha fatto ottenere l’immatricolazione dei 150.

Consentire a centinaia di giovani medici di formarsi e di immettersi nel mondo del lavoro è la nostra più grande vittoria. – Dichiarano i soci fondatori dello studio legale Leone-Fell. – Da sempre al fianco studenti, laureati e professionisti, abbiamo condotto delle grandi battaglie di legalità per ripristinare i diritti negati. Consapevoli della mancanza di medici specialisti nelle strutture ospedaliere e, come denunciato anche dalle associazioni di categoria, dell’ormai prossimo collasso del sistema sanitario nazionale abbiamo portato avanti una battaglia di legalità per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, permettendo la formazione di un numero maggiore di medici. Ci auguriamo che il Miur possa prendere spunto da queste vittorie per evitare in futuro di commettere gli stessi errori e offrire sin da subito ai nostri ragazzi la possibilità di formarsi e diventare bravi specialisti“.

Sempre Repubblica riporta i dati relativi allo stato del servizio sanitario nelle varie regioni italiane. Si stima che dei 56mila medici che nei prossimi 15 anni andranno in pensione, soltanto il 75% (42mila circa) verranno sostituiti, andando ad aggravare ulteriormente la situazione attuale. Le regioni come Piemonte, Lombardia, Toscana, Puglia, Calabria e Sicilia saranno quelle con maggiori ammanchi.

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Evidenziando la necessità di assegnare le borse lasciate vacanti dal Miur, i legali dello studio Leone-Fell sono riusciti di nuovo ad aiutare centinaia di medici di proseguire con gli studi. Nell’ordinanza si legge: “Considerato che, risultando messi a concorso un numero di posti inferiore a quanto programmato nelle sedi competenti, l’amministrazione deve procedere allo scorrimento delle graduatorie delle Scuole di specializzazione nei posti eventualmente disponibili nella sede richiesta, secondo l’ordine di priorità ed entro i limiti della capienza finanziaria.