Dopo l'incidente di novembre, un altro raid vandalico diretto alla Porta Garibaldi. Colpita la sede dell'associazione Acquedotte Arte, Architettura, Aree Urbane, che da quasi un anno si occupa attivamente della cura del monumento.
È passato poco meno di un anno da quando l’associazione catanese Acquedotte Arte, Architettura, Aree Urbane ha scelto di prendersi cura della Porta Garibaldi, occupandosi di tutto ciò che concerne la sua cura e la riqualificazione delle aree circostanti.
Ad agosto dello scorso anno, l’associazione ha ricevuto ufficialmente l’affidamento del monumento, che da quel momento ne ospita la sede. Ed è proprio quella sede a essere diventata il bersaglio di atti vandalici nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 maggio.
Abbiamo parlato dell’accaduto con Salvatore D’Urso, uno dei soci fondatori dell’associazione. “La porta d’ingresso è stata forzata, quelle al piano di sopra sono state addirittura sfondate – spiega D’Urso – ma per fortuna non c’era molto da prendere. Erano rimaste delle bottiglie da un evento organizzato dall’associazione, che sono state bevute [da chi è entrato] e lasciate dentro vuote.“
Sebbene gli oggetti sottratti siano di poco valore, come le luminarie utilizzate lo scorso Natale per abbellire il monumento, e l’incursione abbia tutto l’aspetto di una ragazzata, l’associazione si è già mossa con una denuncia alle forze dell’ordine perché il gesto non resti impunito.
“Acquedotte ovviamente continuerà a lavorare per la Porta“, rassicura D’Urso, soprattutto alla luce dell’ottimo risultato ottenuto nell’ambito del concorso “I luoghi del cuore” organizzato dal Fai. Grazie a oltre 14mila votanti, il monumento catanese ha conquistato il 28° posto (il 3° luogo più votato in Sicilia) e la possibilità di accedere a dei fondi per avviare dei piccoli lavori di recupero su quella che era e resterà sempre la porta della città di Catania.
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