La ministra della Salute Giulia Grillo lancia l'idea della reintroduzione del medico scolastico. Figura di rilievo per la prevenzione e informazione tra gli studenti che siedono nei banchi delle nostre scuole.
“Lancio l’idea del medico scolastico – ha dichiarato la ministra della Salute Giulia Grillo, durante lo svolgimento di un convegno all’Inps – una figura che esisteva già in passato, ma che potrebbe essere molto utile su temi delicati come quelli riguardanti temi sessuali, il bullismo, problemi riguardanti la sfera psichica, consumo di alcol o sostanze stupefacenti. Nella scuola dell’infanzia può essere utile per individuare malattie precocemente”.
Una figura già presente in passato che si occupava delle vaccinazioni e che oggi potrebbe essere fondamentale per la prevenzione dei nuovi cittadini e contro le fake news in campo della salute. “Una figura sempre meno costosa che curare le patologie una volta che si presentano”, ha precisato la ministra Grillo.
La proposta è stata appoggiata anche dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha dichiarato: “Sarebbe una gran bella cosa abbiamo già iniziato con delle attività in Calabria”.
L’idea è stata sostenuta anche dal presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Filippo Anelli: “Per decenni il medico a scuola è stato un punto di riferimento: faceva le vaccinazioni e svolgeva sorveglianza sanitaria. Oggi sarebbe importante reinserire questa figura nell’ambito di un progetto di educazione sanitaria, ovvero assegnandogli un ruolo formativo che prima non aveva”. Sembra che la figura del medico scolastico possa essere realmente un’importante risorsa all’interno del sistema educativo per affrontate quattro grandi tematiche:in primis la prevenzione, la lotta alle dipendenze come fumo, alcool e sostante stupefacenti; gli stili di vita e soprattutto una cattiva informazione tra gli studenti. Filippo Anelli continua, riferendosi agli stili di vita: “Abbiamo percentuali altissime di bimbi e ragazzi in sovrappeso, questi temi sono affrontati dai professori ma sicuramente l’autorevolezza dei medici potrebbe dare un contributo”.
Nonostante la proposta della ministra sia stata accolta con molto entusiasmo, rimane presente e agli occhi di tutti, la mancanza di personale all’interno del sistema sanitario pubblico in Italia. In diverse regioni, infatti, mancano medici di base e per i servizi di pronto soccorso e quindi, a maggior ragione, non sarebbe facile trovare figure professionali da destinare ad un progetto che, per quanto importante, non può essere considerato prioritario rispetto ai servizi di pronto soccorso.
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