Catania

Studenti scioperano per il clima, Legambiente: “Raccogliete il messaggio di Greta” [FOTO]

Una pagina di storia dei movimenti sociali studenteschi e pro ambiente si scrive oggi, 15 marzo. In 2052 posti, piazze e strade, in 123 paesi in tutti i continenti del mondo oggi è il giorno dello sciopero per il clima e per il futuro del nostro pianeta, lanciato dalla giovane studentessa svedese Greta Thunberg. La manifestazione ambientalista, non soltanto studentesca, ha coinvolto anche la città di Catania.

Come in altri 123 paesi del mondo, anche a Catania, in via Etnea di fronte la villa Bellini, stamattina, centinaia se non migliaia di studenti hanno risposto all’appello della giovane attivista per l’ambiente, Greta Thunberg, prendendo parte allo sciopero globale per il futuro del nostro pianeta. I giovani studenti liceali sono stati, infatti, i primi protagonisti dello sciopero: con cori, cartelloni, striscioni di tutti i tipi hanno sfilato per chiedere “un cambiamento”. Lo sciopero che nasce dagli studenti ha coinvolto però anche gli adulti. Infatti, se la speranza che avvenga un cambiamento è in mano alle nuove generazioni, anche le vecchie non possono esimersi dal prendere parte all’azione. Presenti al corteo tante associazioni ambientali come Legambiente, professori liceali e universitari, genitori con i loro bambini.

Sono così in molti a chiedersi come è possibile che una semplice ragazzina di 16 anni sia stata capace di muovere milioni di persone in tutto il mondo per salvare l’ambiente. A partire da questo interrogativo, che è forse l’aspetto più affascinante dello stesso movimento globale per l’ambiente, abbiamo chiesto in primis agli studenti qual è il valore di una simile giornata.

“Siamo qui oggi perché abbiamo accolto la voce di Greta, abbiamo voluto prendere parte perché crediamo nella sua causa – spiegano due studenti del Liceo Principe Umberto. L’ambiente è il problema dei problemi, se riusciamo a risolvere questo abbiamo buone possibilità di risolverne tanti altri. Noi chiediamo che i politici facciano qualcosa di veramente concreto per preservare l’ambiente, arrestare il surriscaldamento globale. Ormai non possiamo tornare indietro. Adesso la gente è poco sensibile perché i danni tangibili sono poco evidenti nella nostra quotidianità, ma tra 5-10 anni cosa succederà? Sbalzi termici, anomali fenomeni climatici sono solo i primi sintomi.”

Crediamo nella lotta per un futuro migliore contro un governo che manca di rispetto per il nostro futuro e non tiene alla sanità e al rispetto per l’ambiente – dichiara uno studente dell’Istituto De Felice. Siamo tanti, numerosi, in tutto il mondo per un’esigenza di rinnovamento e speriamo che cambi qualcosa in ambito politico governativo. Coltivo speranza per ottenere un seguito a questo sciopero di oggi e continueremo ad agire anche in futuro affinchè questo cambiamento avvenga.

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Una grande partecipazione di studenti e studentesse, che hanno chiesto a gran voce un futuro per il nostro pianeta. Dagli slogan “Io sto con Greta”, Fridays for future, Save the Planet, gli studenti sono scesi in piazza per portare avanti la stessa battaglia. Tra le cose che chiedono ci sono anche l’abolizione delle grandi opere come la Tav e l’interruzione dei Muos.

“Siamo qui per la salvaguardia dell’ambiente, perché ci stanno distruggendo senza farcene accorgere, arriveremo presto se non agiamo a non avere più neanche l’aria che respiriamo” – afferma una studentessa del Liceo Emilio Greco. “Per il nostro territorio siciliano, diciamo no ai Muos, alle antenne nelle basi americane che producono radiazioni dannose per l’ambiente e per la salute umana. Nella zona di Niscemi negli ultimi anni proprio a causa dei Muos, il tasso tumorale è salito notevolmente” – spiega un’altra studentessa dello stesso liceo.

L’attivista svedese ha invitato gli studenti ad impegnarsi in prima persona modificando anche il proprio stile di vita, riducendo il consumo di carne, muovendosi a piedi o in bici e riducendo l’uso della plastica. Quali sono le cose che gli studenti possono fare per l’ambiente? “Nelle scuole – continua la studentessa – potremmo fare iniziative di sensibilizzazione, raccolta differenziata, tagliare gli sprechi di plastica. Noi già al Liceo artistico lavoriamo con il riciclo dei materiali, gli stessi cartelloni presenti oggi sono stati realizzati così.”

Presente alla manifestazione, anche l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione e ai Beni Culturali Barbara Mirabella, quotidianamente impegnata in attività di sensibilizzazione nelle scuole. “Il 15 marzo è, grazie al lancio del messaggio forte di Greta Thunberg, un’opportunità – ha dichiarato l’assessore ai microfoni di LiveUnict. L’importante è che non rimanga solo una manifestazione. Occorre una nuova consapevolezza nei nostri atteggiamenti, nelle nostre abitudini. Dipende da noi, se sprechiamo l’acqua, se consumiamo molta plastica. Proviamo a tornare a una vita “natural”. Spero di organizzare il prossimo corteo con i bambini, che hanno grande sensibilità. Partire da loro, anche tramite l’educazione ambientale che stiamo portando avanti nelle scuole, è questa l’unica speranza. Noi abbiamo già fallito, e oggi dobbiamo fare in modo che siano gli adolescenti, i giovani a dare il loro contributo, non solo con le parole ma con i fatti.”

Ad impegnarsi giorno per giorno per la tutela dell’ambiente sono soprattutto i singoli attivisti delle varie associazioni ambientali del territorio. Tra queste, c’è naturalmente Legambiente, che non può non accogliere positivamente il messaggio della giovane Greta Thunberg, e ne trae spunto per lanciare un appello a tutti i giovani.

“Legambiente Catania ha approfittato di questa bella sommossa dei ragazzi per chiedere loro di compiere almeno oggi, ma preferibilmente sempre alcuni gesti semplici – dichiara Viola Sorbello, presidentessa di Legambiente Catania. – Prima cosa, non usare l’auto, non farsi accompagnare fin sotto il portone delle scuole. Abbiamo notato che nei licei catanesi si creano quotidianamente assembramenti di automobili di genitori che vanno a prendere i figli, questa cosa è inconcepibile e grottesca nei licei. Comprate una bicicletta e usatela. Pretendete dall’amministrazione comunale, scrivete lettere mobilitatevi per avere più piste ciclabili.

Secondo, non usate la plastica, chiedete ai bar di convertirsi al plastic free, di rifiutate le buste di plastica dagli esercenti commerciali. Poi, abbiamo chiesto di mangiare meno carne e latticini soprattutto provenienti da allevamenti intensivi. Chiediamo in primis di diventare soggetti attivi, o in associazioni ambientaliste ma anche come singoli come cittadini, comitati studenteschi etc.”

Catania è la città peggiore in Italia sotto il profilo della Ecosostenibilità. A dirlo sono i dati di Legambiente, l’ultimo rapporto sull’ecosostenibilità ambientale ha messo Catania all’ultimo posto, al 104 posto. Catania, come ribadisce la presidentessa di Legambiente Catania, è un disastro sotto il profilo della depurazione delle acque, della mobilità sostenibile, del rapporto verde urbano- cittadino.

Come Greta si è impegnata in prima persona, andando direttamente a scioperare ogni venerdì difronte il Parlamento svedese, Legambiente si auspica che i giovani catanesi si assumano un simile impegno. Se Greta Thunberg ha fatto la differenza non è soltanto per le sue belle parole, per i suoi bei discorsi, nonostante la giovane età, ma è perché ha agito e si è mobilitata.

“Il messaggio di Greta – prosegue la presidentessa – non è soltanto di ottenere sensibilità e attenzione per il tema ambientale, ma è quello di dire ‘Guardate io che sono una piccola bambina apparentemente insignificante, io nella mia semplicità posso arrivare anche alla più alta istituzione’. Se i giovani catanesi vogliono raccogliere il messaggio di Greta, ciascuno di loro anche individualmente si deve mettere davanti Palazzo degli Elefanti e dire: ‘Io voglio andare a scuola in bici senza essere investito, voglio corsie preferenziali per le biciclette, voglio aree pedonali e non voglio morire mentre attraverso sulle strisce’.”

Greta è il simbolo più importante di questa protesta. Lei rappresenta un piccolo punto di svolta, in fondo neanche tanto piccolo. Il suo essere così giovane può sensibilizzare ancora di più non solo i giovani ma anche gli adulti che vengono motivati ad agire in prima persona per l’ambiente. Scendere in piazza non è un’azione finalizzata a saltare un giorno di scuola, è impegnarsi, è dire: ‘Io voglio cambiare’ “, ha concluso una studentessa.

 

A proposito dell'autore

Sofia Nicolosi

Sofia Nicolosi nasce a Catania il 16 settembre 1997. Laureata in Relazioni internazionali, sogna di poter avere un futuro nel giornalismo e nella comunicazione in ambito europeo e internazionale. Dopo la scrittura e lo storytelling, le sue grandi passioni sono i viaggi e lo sport. Tra i temi a cui è più legata: i diritti umani e i diritti sociali, l'uguaglianza di genere e la difesa ambientale.
Contatti: s.nicolosi@liveunict.com