Calcio Catania

CALCIO CATANIA – “Clamorosa indiscrezione”: la società non ci sta e risponde

Ripescaggio a rischio secondo un autorevole quotidiano nazionale per un illecito comminato all'ex presidente Nino Pulvirenti: replica della società che non si è fatta attendere.

La notizia aveva fatto balzare dalla sedia anche i più fiduciosi al ripescaggio, dopo la lunga ed estenuante attesa dell’ultimo mese, non ancora terminata in seguito al rinvio di giudizio dell’udienza del Collegio di Garanzia.

Spedita online da Sky Sport, l’autorevole testata aveva messo in dubbio l’eventuale ripescaggio del Calcio Catania tra le tre squadre ripescabili, qualora il format della Serie B ritornasse alle 22 auspicate squadre: “Il club siciliano rischia di rimanere escluso dalla possibilità di ripescaggio in serie B indipendentemente dalla decisione che assumerà la Corte di Giustizia del Coni. È emersa, in queste ore, una sanzione per “illecito sportivo” comminata al club di Pulvirenti nella stagione 2016/2017 che gli impedirebbe di essere inserito nella lista delle squadre ripescabili“.

Non si è fatta attendere la puntuale e precisa risposta da parte del club etneo, con la notizia che ha mandato su tutte le furie società e tifosi: “Alcuni autorevoli quotidiani riportano la “clamorosa indiscrezione” secondo la quale il Catania rischia di rimanere escluso dalla possibilità  di ripescaggio in serie B per un presunto illecito sportivo sanzionato nella stagione 2016/2017. Il contenuto di tale indiscrezione, seppure privo di alcun pregio giuridico, conferma tuttavia un laborioso lavoro di poteri, apparentemente occulti, finalizzato esclusivamente ad arrecare nocumento al Calcio Catania. Lascia perplessi, per usare un eufemismo, il contenuto di un articolo apparso su un quotidiano sportivo secondo il quale “il Collegio di Garanzia dello Sport sarebbe orientato a bocciare gli etnei dopo il duro dibattimento”.

Tutto nasce, secondo la testata nazionale, dalla querela presentata dalla società rossazzurra nei confronti del commissario Figc Fabbricini: “Il Catania, si legge ancora, avrebbe “alzato il livello di scontro presentando, nella giornata precedente, una denuncia contro il Commissario Straordinario”. La naturale punizione per la grave azione di lesa Maestà compiuta dal Catania, quindi, è quella di escluderlo dai ripescaggi! Per dovere di informazione, tuttavia, non ci si può esimere dal rilevare che la sanzione comminata al Calcio Catania nella stagione sportiva 2016/2017 non attiene ad un illecito sportivo, così come tra l’altro confermato dalle sezioni unite della Corte Federale di Appello, e, comunque, si riferisce a fatti occorsi nell’anno 2015.  Non possono sfuggire al riguardo i principi sanciti dai Giudici del TFN e poi confermati dalla CFA, nelle sentenze emesse nel giudizio promosso dal Novara Calcio, secondo i quali occorre avere riguardo al momento della commissione del presunto illecito e non già al momento della comminazione della sanzione ed inoltre non risulta possibile la configurazione di sanzioni retroattive“.

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Laborioso lavoro di poteri finalizzato ad arrecare danno al Calcio Catania è dunque la posizione societaria; una triste trama dietro le quinte operata dai poteri forti, gli stessi artefici di questa astrusa manovra che ha portato all’avvio del campionato di serie cadetta a 19 squadre: “Ferma restando, dunque, l’assoluta infondatezza – conclude il comunicato del Calcio Catania – di quanto contenuto nella “clamorosa indiscrezione”, ci si pone alcuni interrogativi che siamo certi non sfuggiranno ad un’attenta Autorità Giudiziaria alla quale la Società sta valutando di  rivolgersi, depositando una integrazione della denuncia presentata nei confronti del signor Fabbricini: a chi e perché interessa così tanto danneggiare il Catania? Qual è la fonte di tale “clamorosa indiscrezione”, che addirittura riferirebbe di un orientamento di Giudici riuniti in Camera di Consiglio e, quindi, tenuti all’osservanza di un rigoroso silenzio? In ogni caso si deve rilevare, a questo riguardo, che nessuna delle parti del giudizio ha prospettato tale questione a giudici del Collegio di Garanzia, sicché la questione è del tutto estranea al thema decidendum“.