Continuano gli studi sull'Etna. Il vulcano più alto d'Europa desta la curiosità di molti esperti, i quali talvolta si trovano in disaccordo tra loro circa alcuni aspetti inerenti la sua genesi. Esistono infatti, due teorie diverse sulla formazione del vulcano.
Il vulcano Etna ha una storia più che millenaria. La sua nascita risale a oltre 500.000 anni fa. La formazione dell’Etna con la sua tipica forma a cono risale però a circa 130.000 anni fa. Tuttavia, anche se gli esperti sono concordi sulla datazione in cui l’Etna ha assunto la forma con cui la conosciamo oggi , esistono diverse ipotesi circa le modalità con cui l’Etna è stata plasmata in tale maniera. La prima ipotesi sulla genesi del vulcano dalla tipica forma a cono è offerta dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il quale nel 2011 la pubblicò sull’Italian Journal of Geosciences. Secondo l’ipotesi dell’Ingv, è stato l’aumento del calore della crosta terrestre a plasmare il vulcano Etna così come lo vediamo oggi.
“La formazione del vulcano è dovuta al graduale riscaldamento termico della crosta terrestre e ad una maggiore efficienza nel meccanismo di risalita del magma, che quindi si è concentrato lungo una zona di risalita preferenziale, vale a dire l’Etna”– ha spiegato all’Ansa Stefano Branca, esperto dell’Ingv.
Una nuova ipotesi però formulata Iain Stewart dell’Università di Plymouth, riportata in un nuovo studio sulla rivista Episodes,metterebbe in discussione la precedente ipotesi dell’Ingv. Stewart, infatti dà un’altra spiegazione per la forma a cono del vulcano, che attribuisce all’innalzamento del livello del mare, piuttosto che all’aumento del calore della crosta terrestre.
Infatti circa 130.000 anni fa il livello del Mediterraneo raggiunse la quota più alta conosciuta, in seguito ad un riscaldamento del clima causando, secondo il ricercatore, la chiusura della vecchia catena di centri eruttivi che si allungava in direzione nord-sud lungo la costa attuale, forzando la lava ad emergere altrove sull’isola e plasmando l’Etna come lo vediamo oggi.
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