Cinema e Teatro

Oscar 2018, trionfa “La forma dell’acqua”: gli highlights della notte delle stelle

Stanotte l’Italia aveva due volti: quello di chi ha seguito la maratona delle elezioni politiche e l’altro di chi ha sognato tra le stelle di Hollywood nella notte del cinema più glam di sempre.

La novantesima notte degli Oscar si è svolta come da tradizione al Dolby Theatre di Los Angeles e quest’anno, per il secondo anno di seguito, a fare da ospite per la serata è stato il noto comico e conduttore televisivo statunitense Jimmy Kimmel, che in un opening speech elegante e senza fronzoli, anche se a tratti vestito di retorica, ha toccato tutti i temi caldi che hanno attraversato l’ambiente cinematografico durante  l’anno.

“Quando sentite chiamare il vostro nome, non alzatevi subito. Dateci un minuto”: Kimmel si ricollega fin dall’inizio, come ci si poteva immaginare, al paradossale incidente avvenuto all’ottantanovesima cerimonia degli Oscar, ed in particolar modo al momento in cui a salire sul palco è stato il cast di La La Land che, dopo ringraziamenti e discorsi commossi, ha dovuto cedere il posto al reale vincitore della categoria miglior film, Moonlight, tra un clima di stupore ed imbarazzo generale. Un altro argomento scottante è stato affrontato dal conduttore americano, quello delle molestie sessuali nel mondo del cinema e della conseguente creazione di movimenti femminili in lotta contro questo fenomeno: “l’Oscar è l’uomo perfetto: tiene le mani a posto, non dice mai cose fuori luogo e soprattutto non ha un pene. È esattamente l’uomo di cui c’è bisogno oggi ad Hollywood”. Harvey Weinstein: se stai guardando, questa è per te. Questo ha lasciato sottintendere la frase di Jimmy Kimmel, ed il pubblico di star applaude e sorride nel nome di un periodo buio lasciato alle spalle ed in cui non si ha voglia di far ritorno.

Passando ai grandi vincitori, come previsto protagonista della serata è stata La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, pellicola che si è aggiudicata quattro statuette tra cui miglior regia e miglior film.

Anche l’Italia è stata protagonista durante questa notte: il film di Luca Guadagnino, infatti, – Chiamami col tuo Nome – ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura non originale grazie al genio di James Ivory. Statuetta per migliore attore a Gary Oldman, Winston Churchill in L’Ora più Buia. In primo piano anche uno dei principali film rivelazione di quest’anno, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, che è riuscito a portarsi a casa le statuette per migliore attore non protagonistaSam Rockwell – e migliore attrice protagonista con Frances McDormand, protagonista anche di uno dei momenti più sentiti della serata dopo aver fatto alzare in piedi tutte le donne in sala con un discorso in nome di una nuova storia che vuole vedere le donne protagoniste tanto quanto gli uomini.

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Il colore è stato un altro grande protagonista della serata: se infatti le attrici e molti attori hanno deciso di indossare abiti neri durante gli scorsi Golden Globes in segno di protesta, questa notte non c’è stato spazio per altro lutto, tutti avevano l’intenzione di festeggiare e l’hanno fatto tra abiti scintillanti e grandi firme. Insomma, anche quest’anno la notte degli Oscar ha fatto sognare – chi più, chi meno – migliaia e migliaia di spettatori in tutto il mondo.

A proposito dell'autore

Serena Valastro

Laureata in Lingue e culture europee, amante di cinema, musica, arte, informazione, storie. Scrivere è entrare in nuovi spazi, conoscere qualcosa di nuovo, vivere situazioni e sensazioni sempre diverse per trasmetterle a chi vuole viverle.