La via principale di Catania, insieme a quelle limitrofe, riaperte alla mobilità dopo la rimozione della cerca delle festività Agatine: permane il limite di velocità, stop alle due ruote.
È stata riaperta quasi con tempi da record via Etnea, dopo la pulizia del manto stradale in seguito alla cera presente durante la festa di Sant’Agata. La nota arteria catanese, dopo poco più di 24 ore dalla fine dei festeggiamenti, è tornata ad essere trafficabile insieme alle strade limitrofe coinvolte dal passaggio dei grossi ceroni dei devoti.
Nonostante il divieto d’accensione dei ceri votivi, rilasciato dall’amministrazione comunale la scorsa settimana, vi è stata una grandissima partecipazione, con la presenza di un fiume di sacchi bianchi accompagnati da una mole cospicua di ceroni e preghiere, che come di consueto hanno (inevitabilmente) causato la chiusura momentanea e il divieto di circolazione di alcune zone. Divieto che, nonostante l’annuncio di riapertura stradale, rimane comunque valido e assoluto per i mezzi a due ruote, onde evitare incidenti stradali autonomi che hanno portato, in passato, anche alla perdita della vita.
La riapertura al traffico di via Etnea e via Sangiuliano, dopo quella di via Caronda già annunciata, è stata effettuata dopo i collaudi con prove di frenata da parte di una commissione costituita da tecnici (gli ingegneri Corrado Persico e Leonardo Musumeci e il comandante della Polizia Municipale, Stefano Sorbino). La ripresa della circolazione stradale è stata disposta – a partire dalle 20 per avere il tempo di sistemare la nuova segnaletica – con il limite di velocità di 20 chilometri orari e il divieto assoluto di transito per i mezzi a due ruote.
“Questa edizione della Festa di Sant’Agata ha rappresentato un grande successo sotto il profilo della mobilità. Sono stati ridotti al minimo i disagi per la circolazione e voglio ringraziare chi ha lavorato con estrema rapidità, serietà e dedizione“, ha dichiarato il sindaco di Catania Enzo Bianco.
Come si legge dalla nota rilasciata da Palazzo degli Elefanti, “per liberare la città dai residui dei cosiddetti ceroni, circa duecento tra autisti e operai hanno lavorato fin dal cinque febbraio, utilizzando mezzi tecnici specifici (quindici camion, sedici furgoni cassonati, cinque motopale, due autobotti lavastrada, due spazzatrici con spazzole di metallo, due lavastrada con lancia per i marciapiedi) e in particolare quindici cannelli all’acetilene per sciogliere la cera; il tratto che ha dato maggiori problemi è stato quello tra il viale XX settembre e la via Monserrato“.
Soddisfazione anche per la mobilità durante i giorni di festa da parte del primo cittadino: “Nonostante un afflusso di persone ben superiore che negli anni passati, è stata estremamente ordinata. Strategica, nel corso delle celebrazioni, è stata l’attività della Metropolitana, con il biglietto specifico che ha portato a far utilizzare la sotterranea a circa 200.000 persone nel corso delle celebrazioni, e dell’Amt, favorita anche da un traffico meno ingolfato del solito. Grazie a loro – ha continuato Bianco – decine di migliaia di auto in meno si sono riversate lungo le nostre strade“.
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