Gli affitti per una camera singola o doppia nelle maggiori città universitarie italiane continuano a salire rispetto agli anni precedenti. Ecco quali sono le città più care per gli studenti.
Con il nuovo anno accademico alle porte, orde di studenti fuorisede si muovono alla ricerca di una stanza in affitto, preferibilmente non troppo costosa. Tra le diverse spese che un fuorisede e la sua famiglia sono costretti ad affrontare, quella dell’affitto è senza dubbio tra le più onerose e incisive sul reddito familiare. Come se non bastasse, però, gli affitti delle camere nelle principali città universitarie italiane sono sempre più cari rispetto agli anni passati. Uno studio condotto dal sito di affitti online, Immobiliare.it, ha stilato una classifica delle città più costose in materia di alloggi per studenti.
Il podio per gli affitti più alti spetta senza dubbio a Milano, dove una camera singola può costare anche oltre 500 euro, mentre una condivisa si aggira sui 388 euro, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Segue Roma con le stanze singole stabili a 439 euro e le doppie in aumento dell’11% (333 euro circa), mentre al terzo posto troviamo Firenze (401 euro singola/ 284 euro doppia).
Tra le più economiche d’Italia, al contrario, si annoverano Palermo e Catania. Se nel capoluogo siciliano una singola può arrivare a costare 199 euro circa e una doppia 160 euro, con un rincaro, però, del 10%, Catania si dimostra in controtendenza, segnando un calo dei costi (196 euro per la singola e 147 euro per la doppia).
Ma come si può spiegare questo consistente rincaro degli affitti? Secondo Immobiliare.it, la ragione sarebbe da ricercare nella nuova tendenza dei neolaureati e dei giovani lavoratori a preferire la formula dell’home sharing, per l’appunto della casa condivisa, impossibilitati a pagare le cifre altissime richieste dai padroni di casa per un appartamento privato.
Sono, tuttavia, operabili alcune alternative che permettano di risparmiare qualche soldino per l’affitto della camera. È possibile, infatti, richiedere delle detrazioni fiscali, fino a un tetto di 2.633 euro, per gli studenti iscritti in atenei distanti almeno 100 chilometri di distanza dal comune di appartenenza. Avviando la ricerca due o tre mesi prima del trasferimento, inoltre, si sarà nella condizione di non dover accettare un prezzo più alto, dettato dalla mancanza di altre valide alternative. Scegliendo di alloggiare in periferia, infine, si arriverà a risparmiare anche 100 euro al mese, considerato che nelle grandi città, specialmente, i trasporti pubblici potranno comodamente ovviare agli spostamenti necessari per raggiungere il centro.
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