Anche quest’anno l’ANVUR nel suo rapporto evidenzia il numero di diplomi di laurea rilasciati annualmente dalle università italiane e traccia il profilo dei neolaureati italiani. Oltre al rapporto nel quale emergono i migliori Atenei italiani per la ricerca è possibile venire a conoscenza dei numeri e dell’identikit dei laureati italiani.
Già dai precedenti rapporti era emerso un aumento di laureati, tra il 2002 e il 2005, a seguito della riforma 3+2 che ha portato a un aumento delle immatricolazioni e al passaggio dal vecchio ordinamento magistrale a quello breve, attraverso il riconoscimento degli esami sostenuti all’inizio della carriera universitaria magistrale. L’introduzione del 3+2 ha portato a un aumento del numero dei titoli di laurea rispetto al percorso a ciclo unico che lo ha preceduto.
Nel rapporto si legge: “Osservando i dati degli ultimi anni si nota, dopo un lieve calo del numero di laureati (fino a 289.130 nel 2010), un leggero aumento del numero complessivo di diplomi di laurea rilasciati (da 210.208 del 2012 a 2016.430 del 2014)”, ci troviamo dunque di fronte a una crescita nonostante questa sia stata preceduta da anni in cui il numero dei laureati annuali era inferiore.
Ma i dati hanno portato anche alla seguente conclusione: “Questo dato approssima l’incremento del numero di coloro che conseguono un titolo di laurea per la prima volta, anche se il contenuto di crediti formativi delle lauree triennali è ovviamente inferiore a quello delle lauree del vecchio ordinamento. I laureati secondo questa accezione dopo aver registrato un forte aumento (da 161.484 del 2000 290.844 nel 2005) per gli effetti temporanei della riforma, a loro volta dovuti al recupero di numerosi studenti fuori corso e il generoso riconoscimento di crediti a studenti lavoratori, hanno mostrato un ripiegamento conseguente al venir meno di tali fattori, stabilizzandosi intorno ai 210.000 nel biennio 2011-2012. Per quanto riguarda la disaggregazione per ripartizione geografica si osserva un andamento simile tra le diverse ripartizioni territoriali: dopo un generalizzato aumento del numero di laureati negli anni successivi all’introduzione della riforma, il numero dei laureati è tornato a scendere stabilizzandosi poi su livelli più elevati rispetto al pre-riforma. Anche la composizione dei laureati per ripartizione geografica è pertanto rimasta relativamente stabile: dopo una flessione della quota degli atenei del Nord a vantaggio di quelli del Mezzogiorno, negli ultimi anni sembra delinearsi una inversione di tendenza”.
Dalle analisi dei laureati per regione è emerso:
Per quanto riguarda il profilo dei nuovi dottori l’Anvur dichiara:
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