Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, dopo il successo de La mafia uccide solo d’estate torna al cinema con In guerra per amore.
Nella sua opera seconda Pif porta in scena il suo alter ego Arturo che per amore di Flora decide di arruolarsi nell’esercito americano per lo sbarco in Sicilia. Nella vicenda si intrecciano amore, valori, lealtà e ancora una volta mafia. “Prima o poi, andando in analisi, riuscirò ad affrontare anche qualcos’altro – afferma ironizzando lo stesso regista – nel frattempo continuo a parlare di questo come ‘un ragazzo siciliano arrabbiato’, con la stessa rabbia che portavo alle manifestazioni degli anni Novanta, la stessa con cui aspettavo la prima pagina di Cuore dopo la morte di Salvo Lima, quando scrissero Salvo Lima, come John Lennon, ucciso da un fan impazzito”.
Il film può essere considerato come un prequel di La mafia uccide solo d’estate poiché “spiega come siamo arrivati alla mattanza”. Attraverso le dinamiche di una vicenda amorosa Pif riesce a parlare di fatti mafiosi. In modo esilarante e divertente, proietta uno spaccato fedele di ciò che accadeva in Sicilia tra la mafia e gli alleati americani al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Arturo infatti si arruola tra gli alleati americani per sbarcare in Sicilia con un intento: andare dal padre della sua fidanzata Flora per chiederla in sposa. Una volta piombato a Crisafullo, paese frutto dell’immaginazione del regista, Arturo diventerà inevitabilmente testimone di un patto d’alleanza tra gli americani e le più importanti famiglie mafiose architettato direttamente da Sing Sing da Lucky Luciano. “Tutto questo noi siciliani lo sappiamo e non è un mistero per nessuno, eppure nessuno lo aveva mai raccontato al cinema. Esistono molti documenti tra cui il cosiddetto Rapporto Scotten, dal nome dell’ufficiale che lo ha scritto, che descrivono chiaramente come l’esercito americano sia riuscito a sbarcare agilmente in Sicilia grazie all’intervento di molti boss mafiosi e che, con la fine della guerra, molti avanzi di galera furono rilasciati per i loro meriti nella liberazione”.
In guerra per amore fa parte della serata di preapertura del Festa del Cinema di Roma. Pif, entusiasta per questa prestigiosa occasione, sembra ormai aver superato l’ansia da opera seconda e riguardo al personaggio di Arturo afferma: “Abbiamo sempre considerato Arturo una sorta di Forrest Gump siciliano. In comune il protagonista del mio primo film e questo hanno il fatto di rendersi conto solo ad un certo punto del film di cosa accade loro intorno. Come il piccolo Arturo cresceva colluso e soltanto dopo le stragi del ’92 realizzava cosa realmente stava accadendo, anche questo Arturo non capisce quello che succede intorno finché il suo luogotenente gli apre gli occhi”.
Il film sarà proiettato nelle sale il 27 ottobre in più di 400 copie e uscirà come commedia ad impianto corale su base storica. Riuscita Pif a guadagnarsi il favore del pubblico anche questa volta?
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