DISUM – Colloqui selettivi anche per i laureati, gli studenti: “Siamo indignati”

Colloqui anche per gli studenti laureati all’Università di Catania. Succede nel Dipartimento di Scienze umanistiche, dove alcuni ragazzi, che possiedono tutti i requisiti necessari per accedere ai corsi di laurea magistrale a numero non programmato, dovranno comunque essere esaminati.

“Un Ateneo dovrebbe incoraggiare e agevolare i propri studenti a continuare il percorso di studi nella stessa Università di provenienza ed invece oggi, io e gli altri miei colleghi, scopriamo di non essere stati ammessi….”. Parole dure per l’Università di Catania e in particolare per il Dipartimento di Scienze umanistiche, in seguito alla pubblicazione della lista degli ammessi ai corsi di laurea magistrale.

È stato pubblicato oggi l’elenco degli studenti che potranno iscriversi regolarmente ai corsi di specialistica. Nel documento sono però anche presenti i nomi di coloro che invece dovranno sostenere un colloquio con una commissione.

Nulla di strano, se solo non fosse che proprio il corso in questione, quello di Filologia moderna, appare chiaramente tra quelli a numero non programmato. Perché i ragazzi dovrebbero sostenere un colloquio selettivo?

Per accedere al bando erano richiesti alcuni requisiti. Occorreva aver conseguito la laurea triennale in Italia e aver sostenuto esami con alcuni specifici codici disciplinari, presenti solitamente nei piani di studio degli studenti iscritti in Lettere. Ecco cosa si legge nell’allegato della prova di Filologia moderna:

Nelle liste di stamattina però sono stati inseriti studenti che sono in possesso del titolo di studio, di tutti i requisiti curriculari e la cui carriera non ha obsolescenze. Si è quindi sollevata la polemica tra i ragazzi non ammessi.

“Mi sono laureato in Lettere lo scorso marzo – ci spiega uno studente non ammesso – riportando una votazione alta, ed ho deciso di continuare il mio percorso in questo Ateneo. Un Ateneo che dovrebbe incoraggiare ed agevolare i propri studenti a continuare il percorso di studi nella stessa Università di provenienza ed invece oggi, io e gli altri colleghi, scopriamo di non essere stati ammessi ma di dover sostenere il colloquio per accedere a Filologia moderna, laurea magistrale a numero non programmato, pur possedendo i relativi requisiti curriculari”.

“Inutile dire che siamo indignati ed anche basiti – continua il ragazzo – non perché davanti a noi si prospetta la possibilità, quasi certezza, di dover sostenere il colloquio (abbiamo superato in questi anni prove ben maggiori) ma dalla sacrosanta curiosità di comprendere quali criteri hanno fatto sì che alcuni colleghi siano stati ammessi ed altri no; che alcuni laureandi possano iscriversi con riserva ed altri no. Per questo, siamo pervasi dalla volontà di parlare, bando e carriera alla mano, con chi potrà fornirci delle risposte adeguate”.

I ragazzi non ammessi dovranno preparare un argomento con tematiche trasversali rispetto ad almeno due delle materie indicate tra i requisiti disciplinari.

È questo il paradosso del Dipartimento di Scienze umanistiche, dove i ragazzi dovranno sostenere un colloquio con i medesimi professori con cui hanno studiato, preparato e superato gli esami. Senza considerare, inoltre, che nella maggior parte degli atenei italiani i corsi di studi umanistici sono a numero aperto: il colloquio – spesso di natura conoscitiva – viene proposto ai ragazzi solo nel momento in cui si proviene da un altro ateneo o non si possiedono tutti i requisiti. Paradossalmente è come se l’Università di Catania non si fidasse della preparazione degli stessi ragazzi a cui ha permesso di ottenere un titolo.

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