Una piscina, a Catania, proprio alla Cittadella universitaria. Quella di cui stiamo parlando non è una delle ultime costruzioni per mettere in forma gli studenti, piuttosto è un problema che si ripete ogni volta che si scatena un temporale nel capoluogo.
Ieri, per l’ennesima volta, la parte antistante l’edificio di Scienze Chimiche si è letteralmente riempita d’acqua. Sull’area su cui sono presenti anche dei posti auto, si affacciano, nei pressi di un’uscita di sicurezza, gli uffici dei docenti dell’Ateneo, un’aula studio e, soprattutto, i laboratori didattici frequentati da studenti, tesisti e dottorandi. A causa delle intense precipitazioni, anche tra i corridoi del Dipartimento scorrevano fiumi d’acqua, tanto che una parte è stata dichiarata inagibile.
Il maltempo ha però messo in difficoltà gli studenti del Dipartimento di Chimica, che non hanno ancora locali adeguati per proseguire il percorso formativo. Le lezioni, previste fino a sabato, sono state sospese e presto verrà fatto un sopralluogo per valutare i danni. Pare che il piano delle strutture 6,7, 8 e l’aula studio saranno chiusi. Molto poco si sa sui laboratori che sono stati momentaneamente sospesi.
L’Ateneo aveva già precisato che gli allagamenti alla Cittadella rientrano “in una situazione di inadeguatezza delle infrastrutture di raccolta acque cittadine“. Eppure non è la prima volta che l’edificio dell’Ateneo catanese non riesce a sostenere un’ondata di maltempo. La situazione era già stata segnalata i primi di settembre, quando l’allagamento della zona aveva sorpreso i più.
In quell’occasione, si era cercato di ironizzare sull’accaduto ed era nato l’evento Facebook “Inagurazione piscina cittadella universitaria”, che conta al momento circa 7 mila partecipanti. Gli studenti si sono scatenati e, raccogliendo le varie foto di locali universitari allagati, hanno anche pensato di organizzare un pool party all’Università di Catania. Qualcuno, durante il maltempo di ieri, chiedeva: “Ma le lezioni non ci sono allora in aula magna?” e uno studente aveva prontamente risposto “Certo, maschera e pinne e si studia il sodio”. Qualcun altro sdrammatizza: “Dopo questo ennesimo caso, innalzeranno le pareti fino a creare una piscina olimpionica per i tuffi o finalmente affronteranno il problema cum grano salis?“.
“Provo profonda amarezza – scrive una studentessa sul gruppo Facebook dedicato ai ragazzi di Chimica – per quello che è successo oggi nella nostra facoltà. Le prime foto, i primi eventi, i primi scherzi sulla nostra ‘piscina’ facevano ridere. Adesso mi provocano solo una risata amara… C’è gente che dietro quei laboratori ha buttato tempo, soldi e ‘speranze’… Ed inoltre sono stati distrutti anche laboratori destinati a noi studenti, strumenti per noi. Forse dovremmo pensarci un attimo”.
Le foto che documentato la situazione, pubblicate dagli studenti:
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