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Roba da coinquilini: le 6 cose che sicuramente ti saranno successe almeno una volta

 

Si sa che tra i coinquilini o corre buon sangue o sei costretto a prendere a sprangate chiunque invada il tuo passaggio in corridoio. Ma, nelle case universitarie in cui regna l’armonia, il rapporto tra i coinquilini è una delle relazioni più belle, affezionate e indimenticabili. Basandomi sulle mie esperienze personali e sui racconti pazzi di altri colleghi in facoltà, riportiamo le sei cose tra coinquilini successe in casa almeno una volta:

  1. Aiuto! C’è qualcuno! Parlate amichevolmente in cucina magari preparando la cena o siete assorti in qualche assurdo esercizio di statica irrisolvibile in camera vostra quando improvvisamente irrompe il vostro coinquilino dicendo: hai sentito pure tu questo rumore strano? Allora cominci a domandarti come mai non sei stato attento, cosa poteva essere, perché non l’hai udito, cominci a bestemmiare sull’esercizio incomprensibile che ti ha distratto dall’ascolto, ma soprattutto inizi a interrogarti sul cosa fare: prendo una padella o la pistola d’acqua che nascondo nel cassetto? Inizi a camminare nel corridoio con il tuo compagno di sventura, trattenendo il fiato fino ad arrivare alla porta d’ingresso, hai l’ansia a mille, la padella o la pistola tra le mani per poi scoprire che o è entrato il gatto della vicina in casa o era solo la finestra del bagno lasciata aperta.
  2. Nutella antidepressione. Giornata di m***a? Nessun problema, c’è sempre lui con il suo barattolino di Nutella o di gelato, due cucchiaini e un pacco di fazzolettini a portata di mano. Pronto a consolarti per il divorzio provvisorio con il fidanzato, un esame andato male o un felice bagno di pioggia. E se è proprio bravo il vostro coinquilino, oltre a ignorare appositamente l’alto tasso calorico che state per assumere nell’arco di mezz’ora, saprà anche iniziare un eccellente sermone stile Buddha che piuttosto che farvela passare, purtroppo, accentuerà (per giunta di molto) la vostra ordinaria tristezza.
  3. Messaggiare su whatsapp da una camera a un’altra. Cosa c’è di più intelligente che comunicare da una parte all’altra della casa tramite Whatsapp? Magari siete anche stati insieme in cucina fino a cinque minuti fa, ma non importa! C’è altro e altro ancora da dire. Tipo parlare (anzi sparlare) il nuovo taglio di capelli dell’altra coinquilina o rimproverarle il fatto di lasciare le mutandine sporche in bagno.
  4. Andare in bagno senza aver chiuso a chiave o addirittura (casi ESTREMI) con la porta aperta. Tipico di noi donne, ferme nella convinzione che “tanto siamo tutte uguali”, che c’è di scandalizzante nell’urinare facendo udire quel simpatico rumore di goccia che cade a tutti i membri della casa? Tanto in famiglia tutto è possibile! Poi magari per sbaglio apre la porta del bagno l’amico della coinquilina e lì sono problemi!
  5. Raccontare le cose più intime. Tenere il broncio, avere la faccia stravolta, il viso straziato dal pianto, o l’aria arrabbiata: tutto questo non può ovviamente sfuggire al coinquilino modello che è stato lì, nei giorni più bui e desolati della vostra esistenza, che riconosce il vostro viso sereno e sorridente in un ventaglio di espressioni facciali mutevoli. E’ incredibile come i coinquilini vengano a conoscenza dei dettagli più osceni e vergognosi che non avreste mai pensato di raccontare a nessuno.
  6. Oggi tocca a te. Organizzare i turni è una cosa normale tra coinquilini. Ma, se sei il tipo che non ricorda neanche il nome della sua ragazza o cosa hai mangiato a mezzogiorno già alle due del pomeriggio, la tua memoria si rivela un miracoloso prodigio quando c’è da rimembrare chi deve lavare i piatti, fare il bucato, o scopare la casa. Soprattutto quando non tocca a te buttare la spazzatura o pulire la latrina.

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A proposito dell'autore

Maria Eleonora Palma

Autore - Sono nata il lontano 24 Novembre del 1993 a Vittoria, una piccola città in provincia di Ragusa. Mi divido tra Catania, dove frequento il primo anno della facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, e la mia città natale che amo tanto e a cui sono legati ricordi, amicizie e impegni vari. Sono una persona piuttosto socievole e accogliente, amo fare nuove esperienze (per questo piuttosto spesso mi ritrovo in situazioni buffe e stravaganti, comunque… sorvoliamo la faccenda!). Mi piace molto scrivere, leggere libri di tutti i generi e sono da ormai 4 anni educatrice in ACR (Azione Cattolica Ragazzi). I bambini sono il mio piccolo laboratorio: mi piacerebbe in futuro lavorare con loro, e grazie a questa opportunità ho scoperto pian piano che i bambini non sono dei piccoli “mostriciattoli capricciosi”, anzi un continente di emozioni, pensieri e comportamenti da scoprire. E’ molto bello e gratificante lavorare e avere a che fare con loro, spesso sono più sensibile e profondi degli adulti. Mi piacciono gli animali, anche se per ragioni di spazio, non ne tengo alcuno a casa. L’ultimo libro che ho letto è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, uno dei miei libri preferiti, riletto più volte, questa è la terza, e credo uno dei testi meglio riusciti sull’autismo infantile. Non appena riuscirò a ritagliarmi un po’ di tempo, vorrei iniziare un corso di fotografia. Quello che mi manca è la Reflex, ma questo non è un problema.