Riuscirà la nostra tesi a passare indenne ai controlli anti-plagio? Vi indichiamo alcune indicazioni che potrebbero aiutarvi per evitare di incappare nelle “sanzioni” dei software anti-plagio. Ma ricordate: l’ultima parola sulle iniziative da intraprendere spettano sempre al vostro relatore.
1) SOFTWARE ANTIPLAGIO? RAGIONA COME LUI
I software più potenti come Compilatio analizzano il documento effettuando un confronto con migliaia e migliaia di libri inseriti in database e con tutte le pagine web. In particolare, il software annota i passaggi che presentano un certo grado di somiglianza con i termini e la sintassi utilizzata. Nel report finale vengono indicate la percentuale delle corrispondenze trovate e le rispettive fonti. È successivamente cura dell’esaminatore giudicare i passaggi simili come somiglianze casuali o come un “copia/incolla” indiscriminato.
Occorre quindi evitare un numero eccessivo di citazioni provenienti da uno stesso testo e rispettare l’utilizzo delle virgolette: quelle alte (“”) per una parafrasi, quelle basse («») per una citazione letterale.
2) COME SCANSIONARE LA TESI SU GOOGLE
La barra di ricerca su Google può essere un valido strumento per controllare se su Internet qualcuno ha utilizzato parole simili alle vostre sullo stesso argomento. Se credete nella filosofia “la musica è tutta uguale perché le note sono 7”, dovreste considerare questo rischio come elevato. È bene ricordare che questo vale anche per le parafrasi delle vostre citazioni.
Per verificare occorre inserire l’intero periodo tra virgolette alte su o un blocco di cinque/sei parole intervallate dall’uso di trattini. Prendiamo ad esempio:
”Leopardi continuò a scrivere anche a Napoli: nonostante le sue critiche condizioni di salute, compose numerose liriche e satire”.
Anche eliminando “Leopardi”, inserendo questa frase sul motore di ricerca vengono subito indicate molte pagine che parlano dell’autore, tra cui spicca Wikipedia e un libro dedicato al suo epistolario.
Proviamo con un periodo concettualmente simile ma con sintassi e parole diverse:
“L’autore, negli anni della sua permanenza nella città partenopea, non rinunciò alla sua vena poetica: da annoverare la stesura di composizioni satiriche”.
Non si trovano somiglianze nette con altre pagine che parlano di Leopardi. Proviamo quindi a effettuare una ricerca più approfondita delle singole sequenze:
negli-anni-della-sua-permanenza-nella-città-partenopea– : nulla che riguardi Leopardi;
non-rinunciò-alla-sua-attività-poetica-da-annoverare-la-stesura-di-compozioni-satiriche– : il primo risultato di ricerca è un link alle Operette Morali. Meglio provare a modificare qualcosina.
Basta eliminare “composizioni” e sostituire con non-rinunciò-alla-sua-attività-poetica-da-annoverare-la-stesura-di-satire- e come per magia il tasso di somiglianza è diminuito al punto tale da essere meno diretto il collegamento alla pagina con le Operette.
3) DEFINIZIONI? MEGLIO SE LE FAI DIRE AD ALTRI
L’utilità principale dei software anti-plagio non è quella di punire gli studenti, ma di aiutarli nella ricerca delle opportune citazioni. Anche per definizioni che potrebbero sembrare banali, come “È noto che il punto fermo venga adoperato per indicare la conclusione di un enunciato e per separare con una pausa forte due frasi o periodi”. È più sicuro citare un testo: in questo caso, un testo di grammatica.
4) LE NOTE “PARACULO”: QUANTO TESTO COPRONO
Occhio alla moltiplicazione del numero di note e citazioni. In preda all’ansia, potreste andare oltre le 5 note a piè di pagina. In ogni caso ciascuna citazione, anche se si tratta di parafrasi, è “coperta” da una singola nota fino al punto fermo. Vi basterà sapere questo per riscoprire l’utilità dei due punti e del punto e virgola.
5) LA CERTEZZA SI PAGA
Per poter prevenire ogni problema, è possibile effettuare una scansione online. Abbiamo provato i servizi anti-plagio gratuiti, ma non si sono rivelati pronti a gestire la complessità della situazione. I servizi più affidabili sono a pagamento e sono offerti da Compilatio.ne/Tesilink.
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