Si è svolta a Caltanissetta la cerimonia d’intitolazione di un’aula del Cefpas al “dottor Aldo Naro”.
Dopo la tragica morte, a causa di una rissa in discoteca, di Aldo Naro numerose sono state le iniziative dedicategli. Il 18 febbraio è stata organizzata una fiaccolata per ricordare il giovane medico e per denunciare qualsiasi forma di violenza e successivamente è stata lanciata una petizione su Change.org per far dedicare un reparto di Medicina dell’Università di Palermo ad Aldo.
Tante, dunque, le iniziative dedicate al neodottore a cui ha fatto seguito la decisione di dedicargli un’aula nell’appena inaugurato Campus universitario del distretto del Mediterraneo di Caltanissetta.
La cerimonia ha visto la partecipazione del direttore del Cefpas Angelo Lomaglio, del presidente del Consorzio Universitario Nisseno Emilio Giammusso, del pro-rettore Giacomo De Leo, della coordinatrice del corso di laurea Italia Di Liegro, del Vescovo Monsignor Mario Russotto, del sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo e del sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari. Presenti anche i genitori e la sorella Chiara, che ha scoperto la targa.
Il vescovo Mario Russotto è intervenuto con queste parole: «Una targa destinata a diventare simbolo di giovinezza perenne».
Il direttore Lomaglio ha ricordato quanto Aldo Naro fosse un giovane brillante e il valore che dava alla sua professione, non un lavoro ma un connubio tra passione e missione. Quella stessa passione che gli faceva amare la vita, che troppo presto e ingiustamente gli è stata strappata. Aldo era il simbolo della gioventù, era un ragazzo giunto all’apice delle soddisfazioni personali, disponibile verso i colleghi e amico degli amici. Il valore dell’amicizia, che stava tanto a cuore ad Aldo, è stato messo in evidenza dal Presidente del Consorzio universitario Emilio Giammusso, che ha sottolineato lo “spirito di fratellanza”che ha unito tutti quanti conoscevano il giovane.
«La morte di Aldo Naro non può e non deve passare in sordina, ma diventare un monito per le generazioni future» queste le parole dei sindaci di San Cataldo e Caltanissetta, ma anche la speranza di tutti, affinché nessun altro ragazzo sia vittima di una tragedia così grande.
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