Saranno celebrati oggi, alle ore 15.30, presso la Chiesa di San Vito a Mascalucia i funerali della piccola Nicole, a rendere nota la notizia è stato il nonno della neonata che ha dichiarato: «Perché un’ambulanza non era presente in clinica, perché ha impiegato un’ora per partire, perché ci dicevano che stavano stabilizzando la bambina e di non preoccuparci, poi è iniziato il percorso verso Ragusa, senza mio figlio a bordo, a una velocità di 70 chilometri l’ora con le sirene spente».
Dalle sue parole viene fuori quello che sembra essere il preludio per una delle tragedie più grandi, la morte di una bambina appena nata, e il nonno continua dicendo che «i medici non hanno fatto capire la gravità, ci dicevano di stare tranquilli e che Nicole doveva soltanto essere stabilizzata. Fino all’ultimo momento quando siamo arrivati a Ragusa ci avevano detto che non dovevamo preoccuparci, e soltanto dopo la mia insistenza ci hanno detto che la bambina era grave ed era morta…».
La Lorenzin ha però sottolineato che «l’errore umano è possibile. Dobbiamo attuare tutti i protocolli per ridurre gli errori al minimo. Il caso della piccola Nicole è un caso di organizzazione. E questa è la cosa inaccettabile. È un aspetto che non doveva verificarsi ma la mia preoccupazione è che si ripeta un’altra volta». Per il ministro si sono sovrapposti degli errori organizzativi e ha spiegato che «i posti letto in Sicilia per terapia intensiva neonatale sono 114. Ovvero 34 in più rispetto al numero previsto. Come mai erano tutti occupati?». Afferma anche che è inaccettabile che «un bambino non sia trattato perché non c’è il posto letto».
Alla clinica Gibiino sono già stati sospesi i ricoveri e nel dibattito è intervenuto anche il Presidente della commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, Pippo Digiacomo: «Ho ascoltato le conversazioni registrate delle telefonate tra la clinica Gibiino e gli operatori del 118, mi sono sentito male. Sono vomitevoli. Vorrei che i genitori della bambina non ascoltassero mai queste conversazioni, ma purtroppo questo accadrà e immagino il dolore che proveranno. Non pensavo che tutto questo potesse succedere in Sicilia, terra di accoglienza e dal grande cuore».
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