Per la rubrica Alza la voce pubblichiamo anonimamente la segnalazione pervenuta da una studentessa, che è riuscita a sventare sul 448 uno dei tanti furti, oramai sempre più frequenti. Massima attenzione quando si viaggia sugli AMT.
Proprio un’ora fa, intorno alle 9.00, ho assistito ad un evento molto spiacevole: ho assistito ad un tentativo di furto sull’autobus 448. Ero l’unica ragazza tra molti cittadini che si dirigevano verso il centro, nonostante il tempo poco clemente. Dalla mia stessa fermata, quella in piazza Duca di Camastra, sono saliti due signori senza segni particolari tali da doverne diffidare. Un cappotto, un cappello, jeans e scarpe da tennis. Una busta di plastica tra le mani, con un altro sacchetto colorato dentro. Uno dei due lo avevo già incontrato durante un’altra tratta e oggi ho iniziato subito a sospettare che fosse lì per qualcosa di strano. Una volta saliti hanno iniziato a guardarsi intorno, parlottando tra loro per decidere quale fosse il posto migliore in cui mettersi, ma sono rimasti tra l’obliteratrice e la bussola d’uscita.
Ad un certo punto, chissà perchè, hanno deciso di agire diretti sulla signora che stava in piedi davanti a me, mentre io continuavo ad osservarli. Infatti in poco tempo, con la busta di plastica a mo’ di scudo davanti al braccio, uno dei due si è avventato a cingere la vita della signora, quasi costretto dalla confusione sulla vettura, per affondare la sua mano – ripeto, abilmente nascosta dietro la busta – nella tasta della signora. Allora ho deciso di muovermi e farlo retrocedere. E così ha fatto, capendo anche che avevo scoperto il suo gioco. Ha iniziato a tenermi d’occhio, senza desistere dal suo intento. Sinceramente, avendo io l’ombrello in mano, ero pronta a sferrargliene un colpo in testa qualora avesse continuato o portato a termine “l’operazione”, ma ho deciso più saggiamente di fare spostare la signora, invitandola a stare attenta alla borsa e alle tasche. A questo punto i due, quasi arrabbiati, hanno iniziato a lamentarsi tra loro, decidendo di scendere alla prima fermata, mentre uno diceva all’altro “non pottumu fari nenti, acchianamu ‘nta n’autra vettura!“. Uno dei due ha anche avuto il coraggio di guardarmi in faccia e salutarmi sfacciatamente.
Ho viaggiato fino alla mia destinazione arrabbiata perché non avevo fatto abbastanza, in fondo avrei potuto umiliarli alzando la voce davanti a tutti e intimandoli di essere pronta a chiamare i carabinieri. Ma forse non sarebbe servito a molto perchè ugualmente sarebbero scappati, diretti su un altro autobus su cui fare festa con altri vecchietti. Allora ho deciso di scrivere questo post per denunciare quanto accade forse giornalmente sicuramente sul 448 e 935, perché questi signori sono persone del quartiere che fanno questo quasi come mestiere e già molti, come me, li tengono d’occhio ogni volta che li avvistano. Forse non è ancora abbastanza.
A noi il compito di proteggere i nostri anziani! Non siamo stupidi, apriamo gli occhi e osserviamo cosa succede attorno a noi! Gli anziani sono fragili, indifesi. Sono quello che saremo. Hanno bisogno di un’attenzione particolare e purtroppo sono proprio le prede migliori per chi vuole fare dei raggiri, approfittando di numerosi fattori. L’invito che faccio a tutti voi che state leggendo è quello di condividere il più possibile il mio post o comunque le mie parole su qualsiasi gruppo che riguarda il quartiere di Ognina e di Picanello, ma anche su gruppi cittadini.
Avvisate i vostri cari, avvisate i vicini di casa più anziani che si spostano con i mezzi pubblici e apriamo gli occhi, perché succede sempre più spesso, mancano i controlli! Buona giornata!
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