Con l’obiettivo di promuovere la qualità della vita, siamo stati piacevolmente coinvolti nell’iniziativa promossa dal Centro Antifumo di Catania, diretto dal Prof. Riccardo Polosa, presente sia al Policlinico Gaspare Rodolico che all’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania.
Abbiamo contattato per voi il Dott. Caponnetto e la Dott.ssa Maglia, rispettivamente psicoterapeuta, responsabile del CPCT e collaboratrice di ricerca presso il Centro Anti fumo dell’Università di Catania, per saperne di più.
Dott. Caponnetto, di cosa si occupa il Centro Anti fumo?
«Il centro anti fumo è un’istituzione coperta dal SSN, offerta ai fumatori, tramite cui vengono proposti trattamenti cuciti in base alle loro esigenze. In molti diffidano sulla reale efficacia del Centro, attribuendo i risultati ottenuti solo a fattori di natura psicologica.
Il successo del nostro metodo è dimostrato dalle recenti statistiche: solo in 3 casi su 10 si ottiene la cessazione al fumo in maniera autonoma. Attraverso il Centro, che lavora seguendo protocolli internazionali, i risultati ottenuti sono nettamente superiori: oltre il 50% degli assistiti riesce a liberarsi da una schiavitù fisica, psichica e perché no, anche economica. Aspetto che non è da sottovalutare specialmente se prendiamo in considerazione i giovani studenti universitari, costretti a gestire la propria vita con un budget ridotto. Gli studenti sono invitati a prendere contatto con il Centro CPCT (0953781537, 0957436413)».
In questo momento è in via di svolgimento il progetto VAPECIG 2.0. Dottoressa Maglia, cosa prevede questo progetto?
«Il progetto vapecig 2.0 si occupa di valutare il livello di riduzione del numero di sigarette classiche su di un campione di 300 soggetti suddiviso in 3 categorie: al primo gruppo verrà fornito il personal vaporizer; al secondo verrà fornito un supporto ciga-like; al terzo gruppo verrà offerto un percorso di osservazione relativo all’andamento della carriera di fumatore senza l’ausilio di nessun supporto sostitutivo, con omaggio di e-cig alla fine del percorso.
I volontari verranno seguiti per 6 mesi, nel corso dei quali verranno sottoposti a 6 visite in cui si valuteranno: il numero di sigarette classiche fumate, il quantitativo di liquido o cartucce consumate, i livelli di pressione arteriosa, il cambiamento di craving (bisogno impellente di fumare).
Alla seconda e alla quarta visita verrà richiesta la compilazione di un questionario di gradimento rispetto al prodotto utilizzato (ciga like o personal vaporizer).
Lo studio non ha un target specifico sul campione, pertanto possono partecipare tutti. In particolare però, sarebbe auspicabile coinvolgere nel progetto quei soggetti non intenzionati a smettere di fumare» .
Lo studio è attualmente in corso e sta osservando una diminuzione del consumo di sigarette del 40 % circa sul campione in osservazione. Dato che la raccolta dei dati deve concludersi entro il mese di dicembre 2014, gli eventuali interessati dovrebbero contattare il Centro prima possibile.
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