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Samantha Cristoforetti, il pallone conta più della storia

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Domenica 23 Novembre 2014, ore 22:01.

Baikonur (Kazakistan), la nostra astronauta Samantha Cristoforetti parte alla volta della Stazione spaziale internazionale, dove approderà circa sei ore dopo. È la prima donna italiana nello Spazio e passerà quasi sei mesi in orbita per la missione Futura (una delle più lunghe dell’Agenzia spaziale italiana) dove lavorerà a circa 200 esperimenti.

Milano (Italia),  è il 16° minuto del secondo tempo della partita tra Milan-Inter e Joel Obi (Inter) va in gol portando il risultato sull’1-1, punteggio che non cambierà fino al termine della gara. Quello che va in scena è il 213° derby della Madonnina, incontro di calcio che mette di fronte le due squadre di Milano, Inter e Milan appunto. Gara molto importante, tanto per i giocatori quanto per i tifosi (come me tra l’altro), che sentono la stracittadina come qualcosa di straordinario. Una partita di grande interesse quindi, ma pur sempre una partita di calcio, come ce ne sono state e come ce ne saranno in futuro.

Da una parte un avvenimento che si verifica due o più volte in un anno (il derby), dall’altra un’italiana che supera i confini dell’atmosfera, evento che ci auguriamo non sia unico, ma che sicuramente passa alla storia in quanto prima volta in assoluto di una donna del Bel Paese nello spazio.

Facendo il confronto sembra scontato a quale dei due fatti dare l’importanza dovuta, con una trasmissione che racchiude la diretta (se non è possibile un racconto a reti unificate ovviamente). Ad onor del vero RaiNews24 fa quanto descritto anche se per poco tempo e con commentatori che non sembrano all’altezza, ma RaiNews24 non è né Rai Uno, né Rai Due (dove va in onda l’ennesima replica di NCIS tra l’altro), né Rai Tre. Nessuno dei tre canali principali, nessuna delle reti per cui abbiamo pagato e continuiamo a pagare il canone dà la giusta attenzione ad un evento che è memorabile per la Nazione.

E se accendessimo la radio? Il più antico mezzo di comunicazione di massa salverà la Cristoforetti dall’oblio ingiustificato? Sintonizzandoci sulla prima radio nazionale ci riallacciamo a quanto detto ad inizio articolo. Radio Uno risulta essere l’habitat naturale dell’italiano medio, a cui non togliere il pallone e non ti disturba più citando gli Articolo 31. Proprio così, nonostante si stia scrivendo una pagina di storia, la stazione ammiraglia preferisce parlare di calcio (escluso qualche minuto in cui ci si collega col lancio) rispecchiando la mediocrità in cui la Nazione versa. Lo stesso ragionamento calzerebbe anche con la finale di coppa del mondo, la partita per antonomasia, quella che tutti sognano di giocare. Il punto infatti non è il calcio (io stesso ne sono un grande appassionato). Il punto è la poca considerazione che viene data in Italia ad un traguardo scientifico storico.

Ciò che fa più rabbia è il fatto che ogni anno vengono dedicate ore ed ore a dirette varie tra cui quella del Festival di Sanremo e quelle di numerose manifestazioni sportive, mentre di fronte ad eventi scientifici del genere l’omertà comunicativa la fa da padrone. Per non parlare della carta stampata poi: quattro quotidiani italiani, tra cui il Corriere della sera, hanno scelto di non scrivere in prima dell’astronauta italiana all’indomani della partenza.

1416827325_primeFortuna che esiste Internet al giorno d’oggi, che elargisce attenzione a tutti gli avvenimenti possibili ed immaginabili, anche a quelli scientifici che salgono alla ribalta dei media italiani solamente se finiscono in tragedia a quanto pare.

In conclusione, non saremo più da tempo un Paese di poeti e santi, ma abbiamo ancora grandi “navigatori”. Il problema sembra stia nel diffondere tali notizie: i media devono imparare nuovamente a comunicare al pubblico del Bel Paese, per lo meno quando le news hanno carattere scientifico, al fine di svegliare l’italiano medio dall’anestesia intellettuale in cui versa. Sempre se non è la sera del derby ovviamente…

P.S. Forza Samantha!

A proposito dell'autore

Edward Agrippino Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: la Musica e lo Sport (in particolare il calcio). In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, coordina la redazione di LiveUnict.