Non è sempre facile dar forma ai propri sogni o alle proprie idee, ma quando si riesce a farlo si prova quel senso di soddisfazione che permette di andare avanti, sempre e in ogni circostanza, per migliorare e perfezionare quel sogno, che man mano si concretizza.
È questo, in un certo senso, quanto è successo a Giovanni Cantamessa e Biagio Teseo, due talenti siciliani della tecnologia, l’uno studente in Economia aziendale presso l’Ateneo catanese, l’altro grafico freelance.
Incuriositi dalla loro invenzione, abbiamo rivolto loro alcune domande, per conoscere più da vicino “Reclog” e tutto ciò che ruota attorno ad essa.
Biagio Teseo, “mente creativa e visionario del progetto”, così come il collega Giovanni Cantamessa lo definisce, con estrema disponibilità e chiarezza, spiega quanto riportato di seguito.
L’app “Reclog” è nata circa un anno fa, qual è stato l’input che ha dato inizio a questo progetto e quali sono state le aspettative iniziali su di esso?
<< L’app nasce circa un anno fa, ma l’idea è nata tra il 2010 e il 2011. L’input è stato dato da diversi fattori: la voglia di creare uno strumento per comunicare in modo intelligente e emozionale, ma anche per esigenza personale in quanto sono un ex speaker radiofonico. Ma sicuramente la voglia di sfidare gli status quo che danno per scontato che in Italia, o peggio in Sicilia, non possano nascere prodotti innovativi con una visione internazionale. Abbiamo voluto dimostrare a noi stessi che le esperienze, gli studi e i sacrifici fatti da noi e dai nostri genitori non siano stati vani. Le aspettative iniziali erano alte e molto ambiziose: vedere Reclog su ogni smartphone. Pensare in grande ti fa azzardare e ti fa arrogare quel pizzico di incoscienza e presunzione che insegnano i bambini. Quando un bambino vuole una cosa non ha coscienza che sia impossibile e quindi mette tutte le sue energie per ottenerla e di solito ci riesce pure! >>.
Che impatto ha avuto l’app, inizialmente sul mercato tecnologico e sociale in genere e che impatto ha adesso? C’è stato uno sviluppo positivo?
<<Credo che ancora sia presto per misurare l’impatto che abbiamo avuto sulla società. Di fatto è un content generator che crea un “nuovo media” e come tale deve essere ben compreso dalle masse. La curva di adozione è lunga, come insegna Seth Godin, proprio com’è avvenuto con l’invenzione del cinema o dell’automobile: i benefici e i vantaggi si vedranno con il tempo. Quello che possiamo dire ad un anno di distanza dalla sua uscita sul mercato, è che chi lo utilizza e comprende bene che non si tratta di un video, ne apprezza le potenzialità comunicative che fanno leva sull’emozione e sulla velocità di trasmissione di un pensiero o di una notizia. Come diceva Steve Jobs, se arrivi al cuore della gente hai vinto, e noi, ci stiamo arrivando piano piano. Un esempio di impatto sociale è stato il recente caso indiano di battaglia per la liberazione di un prigioniero politico. Uno di impatto tecnologico invece è in cantiere, ne sentirete parlare>>.
Cos’è esattamente Reclog? Ho letto in giro che si tratta di un app che riesce a fermare le emozioni di quell’attimo che si sceglie di immortalare, ma vorrei che mi spiegaste meglio in che senso.
<<Reclog crea stati d’animo. Il nostro cervello crea un ricordo attingendo a punti di riferimento memorizzati inconsciamente. La vista fissa un istante e gli dà una forma. Un suono o un rumore invece toccano determinate corde emotive del nostro inconscio che generano lo stato d’animo. Ad esempio, nel mondo della musica si sa che, se vuoi commuovere, devi usare gli accordi minori. Questo perché semplicemente è un meccanismo inconscio generato da determinate frequenze, ci sono ampi studi su questo. Quindi, un’immagine che racchiude un suono, ti genera un’esperienza emotiva quasi onirica, ti permette di ricordare meglio l’istante e ti diverte pure, perché anche un semplice “ciao” con la voce è tutta un’altra cosa. Il funzionamento è semplicissimo: registri il tuo messaggio vocale o un suono che ti circonda, aggiungi una foto e condividi in un attimo sul buzz di Reclog (una sorta di bacheca) o in PRIVATO, e condividi con i tuoi amici tramite i social network più diffusi e tramite messaggi. Reclog è semplicemente una cosa nuova, un concentrato di Audio (parlato, rumori, suoni) e un singolo fotogramma che lo rappresenta. I vantaggi e le prospettive sono enormi. Stiamo creando un database di “suoni, voci” prese dal mondo reale, dal quotidiano e dalla gente comune. Suoni, che in un futuro non tanto lontano, saranno utili come lo sono le foto e i video oggi. Stiamo creando un flusso di notizie veloci da condividere e semplici da fruire, contenuti pronti per molti dispositivi che stanno per arrivare: pensa ai dispositivi driveable o indossabili, come l’ultimo nato in casa Apple, l’orologio. La voce sarà la nostra compagna quando guidiamo e in tutti quei momenti in cui non possiamo distrarci con la vista ma possiamo ascoltare. In questo contesto potrebbe davvero rappresentare una nuova frontiera di Social Network non necessariamente generico ma, al contrario, verticale, utile e necessario quando serve>>.
<< Esatto, il caso indiano è eclatante, un’anziana attivista, vedova di un uomo che ha condiviso la galera con Gandhi, ha scoperto l’applicazione e la usa per la sua campagna di protesta contro la polizia locale, consigliandola ai suoi amici su FB dicendo che la trova addirittura più efficace di Twitter e FB dal punto di vista emotivo e virale. Per noi è una forte emozione sapere che la nostra app viene utilizzata per scopi sociali. per aiutare altre persone. Speriamo di vedere la stessa cosa anche in Italia e nel resto del mondo. Con Reclog la voce di protesta arriva prima ed è più incisiva!>>.
Quali sono i prossimi sviluppi e progetti inerenti a Reclog?
<<Stiamo per chiudere accordi molto importanti con uno dei nostri main partner per aggiungere una nuova caratteristica di cui non possiamo ancora parlare ma che siamo sicuri avrà un impatto enorme su Reclog. Nelle prossime settimane saremo al Todi Appydays diretto da Fabio Lalli, al Robot07, un’importantissimo festival di musica elettronica a Bologna e infine saremo anche al TEDxSSC di Catania. Siamo anche in cerca di fondi per crescere ed espandere il nostro progetto a livello internazionale. E’ difficile trovare dei capitali coraggiosi che vogliano rischiare su un progetto ad altissimo rischio come il nostro, così come è stato difficile per tutte le grandi invenzioni che hanno portato delle enormi cambiamenti nella società. Abbiamo la visione di come sarà il futuro: adesso cerchiamo un angel o un venture capitalist che voglia cambiare il mondo insieme a noi>>.
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