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Joga Malinho – L’attacco Kagawa-Kakitani e le incredibili doti di Ibarbo a rappresentanza del girone C

brasile 2014Buenos dias.

Oggi Val Derrama vi racconterà del girone C. Le squadre che si affronteranno saranno niente poco di meno che Colombia, Grecia, Costa d’Avorio e Giappone: vere superpotenze del pallone, basti immaginare che il solo Cristiano Ronaldo guadagna più di tutti i calciatori delle quattro squadre messe insieme.

Ma partiamo dalla Colombia, possibile sorpresa. Secondo il codice etico locale tutti i convocati in nazionale devono vantare dai tre ai sei anni di reclusione per narcotraffico; in occasione di Brasile 2014 l’asticella si è ibarboalzata e, oltre al suddetto requisito, ogni giocatore deve aver subito almeno un’accusa scritta per furto di noci di cocco e possedere quattro cicatrici da taglio. Ecco quindi un team di gentlemen colti e raccomandabili, amici ideali per chiacchierare del Teorema di Carnot. In rosa scoviamo il secondo portiere Mondragon, anni quasiquarantatrè, il giocatore più vecchio del torneo. Nel 1994 Mondragon portava già la dentiera e disputava il suo primo mondiale; vent’anni dopo viene scongelato dal freezer dove era stato ibernato e venduto al traffico di organi. Lo riavremo, quasi interamente. Merita menzione il centravanti Ibarbo: dicono abbia una grandissimissima dote, che non è quella del gol. Su una cosa non c’è dubbio: sarà lui il…portabandiera…della Colombia!

 La Grecia, invece, è una grossa incognita. Non si sa per quale motivo una squadra di tale ridicolaggine disputi un campionato del mondo di calcio, anziché fare cheese-rolling dall’Acropoli di Atene. Avevo detto così pure prima degli Europei del 2004: la Grecia vinse poi il torneo. Resta comunque inspiegabile il fenomeno per cui l’ex catanese Panagiotis Tachtsidis è in Brasile, mentre io sono qui a scrivere cazzate aspettando la partitella con gli amici. Il senso mistico è il solo appiglio di questa nazionale: abbiamo qui gente che si chiama Sokratis Papastathoupoulos e Lazaros Christodoulopoulos, uniche folli speranze dei tifosi ellenici, incubo vivente di chi stampa i nomi sulle magliette.

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Al solo Giappone, invece, potrei dedicare un intero capitolo, ma mi tengo in serbo un po’ di roba per raccontarla non appena cominceranno le partite. Per ora basta sapere (e questa è verissima, ndr) che la nazionale del Sol Levante scenderà in campo con Pikachu ricamato sulla maglietta. Io non oso pensare quando gli avanzi di galera colombiani vedranno il simpatico Pokemon sulle divise dei simpatici giapponesini, i quali non si chiamano Mark Lenders come in Holly e Benji, ma Nagatomo, Morishige, Yamaguchi, Kiyotake. E sorridono tutti come fossero perennemente ubriachi di sake. L’ epilogo è vietato ai minori di trentadue anni. Scherzare poi sui cognomi Nippon è comune, ma una coppia d’attacco Kagawa-Kakitani non ????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????si trova nemmeno nelle barzellette delle riviste di Sudoku. Roba dell’altro mondo.

Chiudiamo velocemente con la Costa d’Avorio. Squadra africana che vanta in squadra un campione come Gervinho, fortissimo, ma brutto, talmente brutto che al suo confronto Galeazzi sembra Brad Pitt. Il punto d’inizio dell’attaccatura dei suoi capelli potrebbe essere il Terzo Mistero di Fatima, sulla sua fronte partono e arrivano la maggior parte dei voli da e per la Costa d’Avorio; chi è capace di calcolarne l’area superficiale merita il Nobel per la matematica.

A domani per il girone D!

Joga MalinhoArsenal's Gervinho gestures during the E!

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A proposito dell'autore

Val Derrama

Val Derrama è lo pseudonimo di Dario Damico e deriva da Carlos Valderrama, ex calciatore colombiano degli anni 90 famoso per il suo look estroso e particolare.
Dario Damico è un appassionato di calcio di lunga data. Nato nell'89 e tuttologo del pallone, colleziona cimeli legati al football.
Ha scelto di raccontare il Mondiale per LiveUniCt utilizzando la sana ironia.
Perchè un sorriso è un'emozione. Come un gol.