“Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”.
La forza di cui parla Pippo Fava, il suo impegno nella lotta contro la criminalità e la mafia, il suo concetto etico del giornalismo lo hanno portato alla morte la sera del 5 gennaio 1984. Per molti anni si è parlato di un omicidio passionale o economico, come se la sua figura, anche da morto, continuasse ad essere scomoda.
In occasione del trentesimo anno dal suo assassinio, il prossimo 23 dicembre al Teatro Bellinidi Catania, il giornalista sarà ricordato con il docufilm I ragazzi di Pippo Fava, i cui ideatori e scrittori sono Gualtiero Peirce e Antonio Roccuzzo, con la regia di Franza Di Rosa. Il film è tratto dal libro scritto da Antonio Roccuzzo, uno dei Ragazzi di Pippo Fava, dal titolo Mentre l’orchestrina suonava gelosia. Il docufilm andrà in onda il 5 gennaio 2014 su Rai 3. Il protagonista sarà Pippo Fava insieme ai giovani appassionati, che lavoravano con lui al mensile I Siciliani, che continuò ad andare in stampa anche qualche anno dopo la sua morte. Alcune scene del docufilm sono state girate tra Aci Castello, Aci Trezza e Capomulini. Insieme ad un gruppo di giovani attori, quali Francesco La Mantia e Karolin Comarella, ha preso parte al cast Leo Gullotta, e ancora Paride Ciciriello, Stella Egitto, Luciano Falletta, Barbara Giordano, Alessandro Meringolo, Giuseppe Mortelliti, Antonello Costa e Alessandra Costanzo.Tre le linee di racconto che conducono la trama del docufilm: lafiction con il racconto delle vite dei ragazzi del suo giornale, i video di repertorio (alcuni dei quali inediti), che porteranno sullo schermo l’intervista a Fava fatta da Enzo Biagi e due testimonianze, quella di Claudio Fava, figlio di Pippo, e di Antonio Roccuzzo.
Pippo Fava non era solo un grande giornalista, ma è stato un maestro di impegno civile per i suoi “carusi”. Un gruppo di ragazzi ventenni uniti dal progetto, che Fava riassumeva nella domanda “A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?”.L’anteprima del film verrà preceduta, la mattina del 23 dicembre, nel foyer del Teatro Bellini, da un dibattito su Imprese e legalità. Sarà possibile ricevere gli inviti messi in palio da Radio Zammù, contattando l’emittente durante le trasmissioni o chiamando al numero095 8737857.