Noi studenti fuori sede sappiamo quanto sia difficile gestire la pecunia che ci viene data regolarmente dai genitori. Arrivati in una nuova città, infatti, ci si ritrova un po’ spaesati e confusi all’idea di dover pensare a tutto da soli, dalla A di ammorbidente alla Z di zucchero, finendo per cenare con patatine fritte, pranzare con i residui della cena della sera prima, fare colazione con un cornetto per strada o si arriva tardi a lezione e..spendere tutti i soldi non avendo messo nulla di sostazioso nello stomaco. E’ in momenti come questi che si rimpiange la mamma che prepara, lava, pulisce e che nel suo essere stressante con le sue mille raccomandazioni, provvede in maniera impeccabile al nostro sostentamento. Ma niente paura! Seguendo alcune semplici regole e consigli, la tanto famigerata spesa passerà dall’essere un trauma a un’attività per rilassarsi tra una pausa studio e un’altra. Cominciamo con le prime considerazioni. Per prima cosa bisogna stare attenti a come e dove si fa la spesa . Una grande città offre sempre più alternative, quindi più supermercati, dal grande centro commerciale alla classica “putìa” sotto casa. Sconsigliate queste ultime, che spesso hanno prezzi pari al doppio di quello reale, per questo da me soprannominate“caravigghiare”, la scelta ricade nelle grosse catene di supermarket. Un consumatore attento, sa che se vuole spendere il meno possibile, dovrà entrare alla ricerca di offerte in almeno tre supermercati differenti. A tal proposito, consiglio di raccogliere i volantini dei vari supermercati sparsi qua e la nelle caselle di posta o nei tergicristalli delle auto. Non abbiate paura di fare questo “furto”, tanto finirebbero comunque per terra nella maggior parte dei casi. Le offerte però sono spesso valide se e solo se (condizione necessaria e sufficiente) accompagnate da relativa tessera sconto e ciò vuol dire avere almeno tre tessere sconto differenti. Quindi come seconda cosa bisogna individuare i supermercati più vicini a casa, firmare per avere le tessere e stringere amicizia con i commessi alla cassa..che a volte non vi faranno pagare le buste! A proposito di buste: con l’entrata in vigore della legge che vieta la vendita di buste non biodegradabili, è consigliabile comprare una volta per tutte quelle in plastica resistente, in modo da non dover spendere ogni volta quei 10 cent che sono quasi mezzo caffè alle macchinette in facoltà. Oppure portarle da casa piegate in borsa o in tasca. Perchè, diciamocelo, quelle buste rispetteranno anche l’ambiente, ma a quanti di voi è successo che la spesa finisse irrimediabilemte sfracellata al suolo a causa di strappi e buchi comparsi nel tragitto supermercato-casa? Passiamo adesso alla spesa vera e propria. Una volta dentro al supermecato, come ci si muove nell’intricato mondo delle offerte e dei 3×2? Semplice. Guardando attentamente i prezzi di ogni prodotto e rapportandoli alla qualità e alla quantità. Molto spesso, infatti, sotto alla megaofferta si nasconde anche la megatruffa con prodotti che, a conti fatti, risultano essere costati più di prima per quantità minori. Quindi occhio vivo al prezzo..ma evitate di stare più di 20 min con due confezioni di Ketchup in mano non sapendo quale comprare, tanto per ricordare una famosa scena dei Simpson con protagonista il signor Burns. Non sempre, inoltre, la marca è sinonimo di garanzia, ed è proprio su questa legge di mercato che si basano i discount, con cibi e prodotti sottoscosto ma di qualità. Consigliati soprattutto per patatine, dolciumi e bevande di vario genere (ma sappiamo benissimo quali) se si vogliono organizzare feste (e sappiamo benissimo di che tipo) in casa con coinquilini e amici. Infine, per ciò che riguarda frutta e verdura, meglio rivolgersi al fruttivendolo o al mercato, situato in pieno centro, in piazza carlo Alberto. Qui le bancarelle si snodano fino a tutte le vie adiacenti secondo un ordine ben preciso, creando un gioco di colori, odori e sapori che sembra magicamentre trasportarvi da una zona a un’altra di esso. Passeggiando tra i tendondi si odono le espressioni più colorite, i modi di dire più disparati e per un attimo sembra quasi di non trovarsi a Catania, ma in qualche mercato lontano, in un Paese mai visto, in un luogo mai esistito. E se in questo metaforico viaggio tra vari tipi di culture vi dovesse venir fame, ci pensaranno gli ambulanti a farvi tornare alla realtà, con tinozze piene di coca cola, aranciata e con la frutta di stagione sempre fresca, pronti a dirvi “Signorina! Assaggiassi sta fetta! Taliassi quanto jè bona!”. Insomma, fare la spesa al mercato vuol dire immergersi nel cuore della città, che vive di persone appartenenti a culture diverse, ma che sembrano fondersi e amalgamarsi in un unico piccolo grande spazio. Per concludere, questi sono solo alcuni dei tanti accorgimenti che è bene tener sempre presente nel momento in cui si apre il portafoglio. Per il resto la parola spetta a voi! Commentate con altri suggerimenti e fateci sapere le vostre abitudini.
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