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Reality show: evoluzione o involuzione della televisione?

Sebbene questo genere di programma sia presente nella scena televisiva sin dagli arbori della tv, esso ha iniziato a riscuotere successo solo verso la fine degli anni ’90. Case super accessoriate, isole deserte, fattorie e beauty-farm, sono solo alcune delle location dei reality show più conosciuti in Italia. Gente comune e non pronta a convivere per un tempo prolungato, in situazioni in genere frustanti, sotto l’occhio vispo di una telecamera 24 ore su 24 ore. Si tratta, infatti, di spettacoli che, se si prende per buona la traduzione dall’inglese, dovrebbero essere uno spaccato della vita reale. Ma il giornalista e scrittore statunitense Steven Johnson, nel libro “Tutto quello che fa male ti fa bene”, scrive che si tratta, tuttavia, di un’autenticità effimera che di solito svanisce velocemente nella consapevolezza che la telecamera, da qualche parte, c’è. È molto difficile, infatti, poter pensare che chiunque davanti alle telecamere, consapevole dei milioni di spettatori davanti alla tv, possa essere spontaneo e comportarsi come a casa propria. Ma qual è allora il motivo di un così tanto successo? Secondo alcuni sondaggi c’è chi segue i reality solo per il gusto di osservare altri esseri umani che cercano disperatamente di orientarsi in un contesto nuovo e che poi partecipa con monologhi interiori che diventano spesso materiale di conversazione e di discussione, una vera e propria identificazione visto che per alcuni, i reality show, costringono lo spettatore a riflettere sui propri comportamenti e valori. C’è, poi, chi sostiene che questo genere di spettacolo risvegli gli istinti “voyeristici” che ogni essere umano ha nella propria personalità. Ridere davanti a qualcuno che dice buffonate, commuoversi o prendere le difese di qualcuno che piange o parteggiare tra due litiganti, sono condizioni che hanno sempre destato grande interesse nell’essere umano. La rissa, la lacrima, l’ignoranza, la ridicolaggine dunque piacciono. Ma il pubblico si divide in favorevoli e contrari. Infatti non manca chi invece critica aspramente tutto ciò e considera questo genere di spettacolo una vera offesa al buon costume. E così, girando la medaglia, i reality show sembrano essere una somma perversa di tutti i mali della società: istigano all’esibizionismo, indulgono in una rappresentazione stereotipata dei ruoli sociali, propongono modelli basati sulla competitività a tutti i costi. E quali sono le conseguenze? Secondo uno studio americano, ad esempio, i reality in tv insinuerebbero, in chi li segue, il desiderio di ricorrere ad interventi chirurgici a causa dell’eccessiva importanza che si dà all’apparenza ed alla perfezione, ma tra gli effetti collaterali compaiono anche l’emulazione, l’identificazione, l’egoismo e la sete di successo.

Federica Campilongo

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Federica Campilongo

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