Novità per il fronte scuola, grazie al decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. I “licei brevi”, che avranno una durata di 4 anni, sono ora delle realtà presenti nel nostro territorio.
Il decreto è già entrato in vigore e dovrebbe essere rivolto alle classi che entreranno nell’anno scolastico 2018/2019. Ma l’opportunità viene data anche ai ragazzi che si sono iscritti quest’anno. Infatti, dal primo al 30 settembre 2017 gli studenti, del primo anno di liceo, potranno chiedere di provare questo nuovo percorso.
Tali studenti, dovranno presentare dei progetti, che saranno valutati da una commissione tecnica ministeriale. Progetti che daranno la possibilità di provare questo “liceo breve”. Per ora, si parla di attivare questo percorso per una classe di primo anno per ogni istituto – tra i 60 e i 100 istituti – scelto a provare questo decreto.
L’opportunità è aperta a qualunque liceo, istituto tecnico o professionale che ha intenzione di avventurarsi in questo nuovo percorso. Si dovrà dimostrare che gli studenti – con tanto di progetto didattico – iscritti alle classi di “percorso quadriennale“, sono motivati a seguire tutte le lezioni, previste, però, del percorso standard quinquennale. Una sfida e un’avventura per questi “nuovi studenti”, che oltre a presentare un’alta capacità di innovazione per il piano di studi, dovranno confrontarsi con materie del settore scelto (scientifico, tecnico, classico, ecc.) interamente in lingua straniera (il cosiddetto Clil, già attivo in molti istituti); insieme, dovranno ambientarsi con nuove tecnologie didattiche.
Segue anche la questione dell’alternanza “scuola-lavoro”, che dovrà essere svolta nei mesi estivi, e anche nelle vacanze pasquali e natalizie. Non solo, si deve riformare anche l’offerta del piano di studi: ad esempio, integrando delle discipline didattiche, che già prevedeva la riforma della Buona Scuola. A tale opportunità, il ministro dell’istruzione chiede a tutti gli studenti motivati dei licei di tutta Italia di scendere in campo, per cambiare il volto della scuola italiana.
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