
Il ministero dell’Università e della Ricerca ha già modificato la riforma dei test di accesso a medicina, odontoiatria e veterinaria. Pubblicato un decreto ministeriale che modificherà i criteri di accesso alle graduatorie. Questo il risultato emanato dopo che nei primi test molti studenti avevano ricevuto voti più bassi del previsto. Di seguito quello che cambierà.
Con la riforma introdotta per l’accesso in Medicina, ono stati aboliti i tradizionali test di ingresso a quiz che si svolgevano ogni anno prima dell’iscrizione all’università, solitamente tra primavera e estate. Infatti, a partire da quest’anno accademico, gli studenti, dopo aver frequentato il semestre filtro, hanno dovuto seguire le lezioni sui primi tre esami: chimica, biologia e fisica, ciascuno da 6 crediti. Poi alla fine del semestre, gli studenti hanno sostenuto una prova scritta per ogni materia, che fungeva anche da test di ingresso per accedere al secondo semestre. La riforma stabilisce che solo chi ottiene almeno un 18 su 30 in tutte e tre le prove può entrare nella graduatoria per medicina.
Con il decreto ministeriale pubblicato martedì, cambia il sistema di accesso alle graduatorie per medicina. Non sarà più necessario ottenere tre sufficienze per essere ammessi, ma sarà sufficiente averne conseguito anche solo una o due. Questo nuovo meccanismo risponde a una delle principali critiche mosse dagli studenti, che lamentavano il rischio di frequentare i corsi senza la certezza di essere ammessi da nessuna parte, con il pericolo di perdere l’anno. Secondo le associazioni studentesche, questo creava un elevato stress e una competizione malsana. Inoltre, il nuovo decreto stabilisce che la precedenza tra i candidati non dipenderà solo dal numero di esami superati e dai relativi voti, ma anche dal numero di voti rifiutati al primo appello, nel caso in cui lo studente abbia deciso di ripetere l’esame al secondo appello. Un’altra novità importante è che un voto sufficiente ottenuto al primo appello potrà essere considerato valido, anche se lo studente avrà preso un’insufficienza nel secondo.
Gli studenti ammessi senza aver ottenuto tre sufficienze dovranno frequentare corsi di recupero nelle materie in cui non hanno superato l’esame, né al primo né al secondo appello. Prima di poter accedere al secondo semestre, e quindi entro la fine di febbraio, saranno obbligati a superare prove di recupero in ciascuna materia insufficiente. Le modalità e i tempi di queste prove saranno stabiliti autonomamente da ogni ateneo. Nonostante il nuovo decreto faccia riferimento alla necessità di assicurare la copertura di tutti i posti disponibili, resta chiaro che gli studenti dovranno dimostrare di aver colmato le lacune prima di proseguire il loro percorso accademico.
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