
Online i dati riguardanti le immatricolazioni universitaria relative all’anno accademico 2024/2025. A condurre l’analisi il Censis, con la pubblicazione “Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari”. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
Secondo quanto raccolto dello studio Censis, l’anno accademico 2024/2025 si caratterizza per un relativo aumento delle iscrizioni presso quasi tutti gli atenei sparsi sul territorio. Si parla di una crescita del 5,3% relativa alle nuove immatricolazioni. Per l’anno accademico si conferma un trend in crescita, che era stato bruscamente interrotto per l’anno accademico 2021/2022 quando, complice l’impatto della pandemia, si era registrato un calo del 1,6%.
Tuttavia, è necessario specificare che l’aumento delle iscrizioni non ha interessato in egual modo tutte le aree del nostro Paese. A guidare la crescita degli atenei statali e non statali tutti quelli del Centro Italia, che hanno visto un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. In seconda posizione, gli atenei del Sud con un aumento pari al 6,1%. Questo trend positivo però non si può confermare anche per le università del Nord Italia, dove la situazione appare stabile o in alcuni casi in lieve calo, soprattutto nelle are NordOvest dove si è registrato un calo delle iscrizioni pari a -0,9%.
Dai dati raccolti, emerge che l’area disciplinare Giuridica Economica e Sociale si conferma la scelta prediletta dagli studenti, raccogliendo, per l’anno accademico 2024/2025, il 35,4% delle nuove immatricolazioni. Nello specifico, a trainare questo gruppo sono soprattutto i corsi di laurea in Economia, che attraggono il 43,1% degli iscritti. Al secondo posto, per numero di immatricolazioni, vi sono tutte le discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), che rappresentano il 28,6% del totale. All’interno di questa macroarea il 42,6% di studenti ha deciso di iscriversi ai corsi di ingegneria industriale e dell’informazione. Infine la terza area disciplinare per numero di iscrizioni e quella Sanitaria e Agro Veterinaria con il 18,4% di nuove immatricolazioni. In questo caso, la maggior parte degli studenti ha scelto l’ambito medico-sanitario e farmaceutico. Chiudono la classifica le aree artistiche, letterarie, educative che raccolgono solo il 17,6% delle nuove iscrizioni. Di questi, quasi un terzo (29,1%) ha optato per corsi legati all’educazione e formazione.
Anche per l’anno accademico 2024/2025, tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti), in prima posizione si conferma l’Università di Padova, con un punteggio complessivo di 90,3 punti. A seguire l’Università di Bologna, con 87,7 punti. Sale, invece, al terzo posto l’Università di Pisa, che guadagna ben tre posizioni rispetto all’anno accademico precedente, raggiungendo così un punteggio di 84,7 punti. In quarta posizione La Sapienza di Roma e l’Università Statale di Milano, che ottengo non punteggio di 84,2 punti.
Per quanto riguarda i grandi atenei statali (numero di iscritti compreso tra 20.000 40.000), in prima posizione si classifica l’Università della Calabria, con un punteggio di 94,3. A seguire l’Università di Pavia, con 90,2 punti. Infine, in terza posizione, l’Università di Perugia con 89,3 punti.
Per quanto riguarda le università siciliane, l’ateneo di Catania conquista diverse posizioni, raggiungendo il tredicesimo posto con 80,7 punti. A chiudere la classifica l’Università di Messina, in quindicesima posizione, con 79,3 punti.
Secondo i dati raccolti da Censis, l’Università di Trento si conferma ancora una volta trai atenei medi statali (numero di iscritti compreso tra 10.000 e 20.000) con più iscrizioni raggiungendo un punteggio di 93,7%. A seguire, l’Università di Udine che condivide il secondo posto con la Politecnica delle Marche entrambe hanno conquistato un punteggio di 92,2. Infine, in terza posizione l’università di Siena che quest’anno avanza di ben due posti con un punteggio pari a 89,7 punti.
Per quanto riguarda i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), l’Università di Camerino resta saldamente al primo posto, con un punteggio eccellente di 96,0. Seconda è l’Università di Cassino, che sale di due posizioni, con 89,0 punti, superando la Tuscia, che retrocede al terzo posto con 88,3 punti.
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