
Secondo gli ultimi dati raccolti, a Catania operano su strada appena 5 volanti mentre servirebbero almeno 8 pattuglie per garantire un relativo controllo del territorio.
“I colleghi, tanti con diversi anni di servizio, garantiscono anche d’estate la loro presenza vedendosi negare il sacrosanto diritto a turni completi di riposo. E alcuni, chiamati a controllo di profilassi anti Aids per causa di servizio, oltre ad effettuare il turno mattutino a disposizione della Direzione Sanitaria vengono obbligati nello stesso giorno a svolgere pure il servizio serale”. La denuncia arriva da Claudio De Luca. Purtroppo a Catania, molti agenti, nonostante i molti anni di servizio, continuano a rinunciare a turni completi di riposo. Gli agenti e le pattuglie non sono sufficienti, soprattutto durante i mesi estivi.
Per Claudio De Luca, coordinatore della UilPolizia Sicilia: “anche così si spiega l’allarme sicurezza nel capoluogo etneo, dove non passa giorno senza che si registrino reati contro le persone ed episodi eclatanti, come i raid a colpi d’arma da fuoco avvenuti negli ultimi quattro giorni contro esercizi commerciali al Villaggio Sant’Agata e in via XXXI Maggio, in via Garibaldi e via Plebiscito”. Secondo il coordinatore della Uil polizia la criminalità a Catania sta prendendo il sopravvento e questo non fa altro che compromettere la serenità e la sicurezza di tutti i cittadini , nonostante gli sforzi e i sacrifici quotidiani degli operatori della polizia
Prosegue così: “in particolar modo, quelli dell’ufficio prevenzione generale della questura, che andrebbero incentivati e lodati. Invece, risulta a questa organizzazione sindacale che proprio loro sono sottoposti a procedimenti disciplinari, colpevoli forse di fare il proprio lavoro con troppa professionalità, al contrario di chi infligge le contestazioni per sterili reazioni a incomprensioni personali. Che un questore – aggiunge il coordinatore regionale della UilPolizia – richiami in malo modo e pubblicamente un collega in divisa, mortificandolo perché i pantaloni della divisa si sono accidentalmente impigliati allo scarponcino, non ci sembra il modo migliore per affrontare situazioni di ben altra importanza come l’emergenza che Catania vive ultimamente”
A gran voce la Uil rivendica una revisione della legge di riforma n. 121 del 1981,Secondo la UilPolizia, infatti, l’attuale normativa risulta obsoleta e non più adeguata ai tempi moderni, né alle reali esigenze operative di una polizia efficiente e al passo con le sfide attuali.
“Riguardo all’emergenza-Catania, poi, ci auguriamo che già in occasione degli ormai prossimi trasferimenti di agenti disposti dal Ministero la questura di Catania destini qualche unità in più all’ ufficio prevenzione generale. Auspichiamo, infine, un tangibile segno di vicinanza del Governo alla Città di Catania con la convocazione urgente del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica da parte del ministro dell’Interno, il prefetto Matteo Piantedosi”, così conclude De Luca
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