
Nessuna novità sui liquidi nel bagaglio a mano per l’aeroporto di Catania. Le nuove regole UE attendono la certificazione del software: il punto sullo stato attuale.
Mentre in molti aeroporti europei e italiani iniziano a entrare in vigore le nuove normative comunitarie che permettono di superare le restrizioni sul trasporto di liquidi nel bagaglio a mano, l’aeroporto di Catania, tra i più trafficati del Mezzogiorno, non può ancora applicare queste innovazioni. A comunicarlo è stata la stessa SAC, società che gestisce lo scalo, attraverso un post ufficiale sui social e una nota esplicativa diffusa ai media.
Nonostante la presenza di apparecchiature tecnologicamente avanzate, i passeggeri in partenza da Fontanarossa devono continuare a rispettare le regole storiche: flaconi da massimo 100 ml, inseriti in una busta trasparente e sigillabile da un litro, da presentare separatamente al momento dei controlli. Queste disposizioni, ormai familiari a tutti i viaggiatori, dovevano teoricamente essere superate grazie alle innovazioni tecnologiche, ma permangono per ragioni normative. Il nodo cruciale è il software di gestione dei nuovi scanner, che, pur essendo già installato, non ha ancora ricevuto la necessaria certificazione europea.
Nel suo comunicato ufficiale, la SAC ha voluto chiarire i motivi per cui l’aeroporto non può ancora adottare le nuove disposizioni:“le nostre apparecchiature, pur essendo di ultimissima generazione tecnologica, utilizzano un software che è attualmente in fase di un processo di ricertificazione da parte delle autorità comunitarie competenti. Pertanto, fino al completamento di questo iter, le regole per il trasporto di liquidi nel bagaglio a mano restano invariate”, ha dichiarato un portavoce della SAC.
Si tratta di un passaggio tecnico-burocratico obbligatorio. Gli scanner installati a Catania appartengono alla categoria degli EDSCB-C3, macchinari in grado di effettuare controlli avanzati e di analizzare il contenuto dei bagagli con precisione tridimensionale. Tuttavia, per essere operativi secondo i nuovi standard UE, il software che li gestisce deve essere riconosciuto e approvato a livello comunitario, in base ai criteri stabiliti dal Regolamento di esecuzione (UE) n. 246/2013, che ha modificato il Regolamento (UE) n. 185/2010 in materia di sicurezza aeroportuale. “Comprendiamo il disagio dei passeggeri e la loro aspettativa nei confronti delle nuove normative. Stiamo lavorando a stretto contatto con i fornitori e le autorità europee per completare il processo di certificazione nel più breve tempo possibile”, prosegue la SAC.
Il cuore della rivoluzione nei controlli aeroportuali è rappresentato da una nuova generazione di scanner, in particolare i Hi-Scan 6040 CTiX prodotti da Smiths Detection, una delle aziende leader mondiali nella sicurezza aeroportuale. Questi dispositivi, già adottati in grandi hub internazionali come Heathrow e Schiphol, sono in grado di creare immagini tridimensionali dettagliate del contenuto delle valigie. Utilizzano una tecnologia simile a quella delle TAC ospedaliere, capace di riconoscere automaticamente sostanze sospette come esplosivi o liquidi pericolosi, come evidenziato nell’articolo Viaggi in aereo, via libera ai liquidi nel bagaglio a mano: cosa cambia e quando.
La differenza con gli scanner tradizionali è evidente: non è più necessario rimuovere liquidi, laptop o dispositivi elettronici dal bagaglio a mano. L’intelligenza artificiale integrata nei sistemi è in grado di identificare automaticamente sostanze sospette, migliorando al tempo stesso la sicurezza e la fluidità dei controlli. Questo consente un notevole risparmio di tempo e migliora l’esperienza dei passeggeri, soprattutto nei momenti di maggiore affluenza.
Tuttavia, questa efficienza ha un costo elevato. Gli scanner 3D costano fino a otto volte di più rispetto a quelli convenzionali e richiedono interventi di manutenzione quattro volte più costosi. Per un aeroporto di medie dimensioni come quello di Catania, si tratta di una sfida logistica ed economica non da poco.
Nell’attesa del completamento della certificazione, la SAC invita tutti i passeggeri a non modificare le proprie abitudini. “Chiediamo ai viaggiatori di continuare a preparare il proprio bagaglio a mano come previsto dalle regole attuali: separare liquidi, aerosol e gel in contenitori non superiori a 100 ml, inserirli in una busta trasparente e sigillabile da un litro e presentarla separatamente al controllo”, si legge nella nota.
È un invito alla prudenza, ma anche alla collaborazione, in un momento di transizione che riguarda tutto il sistema aeroportuale europeo. Una comunicazione tempestiva, assicura la SAC, sarà fornita non appena l’iter sarà concluso e l’aeroporto potrà finalmente adeguarsi agli standard più moderni, già realtà in alcuni grandi scali del Nord Italia come Milano Malpensa o Roma Fiumicino.
Molti studenti e fuorisede, specie nel periodo estivo, transitano frequentemente per Fontanarossa, diretto snodo verso il Nord Italia e l’estero. L’eventuale errore nel preparare il bagaglio potrebbe comportare ritardi, controlli aggiuntivi o la confisca dei liquidi.
Nel frattempo, la situazione a Catania resta in sospeso, ma pronta a evolvere: “non appena riceveremo l’autorizzazione definitiva, provvederemo a informare i passeggeri tramite i nostri canali ufficiali. La sicurezza resta prioritaria, ma siamo determinati a portare anche a Catania le innovazioni che stanno cambiando il modo di volare in tutta Europa”, conclude la SAC.
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