L’Etna, Siracusa, Messina: il lato orientale della Sicilia non è solo terra di vino, ma sempre più anche di innovazione e formazione. A partire dal prossimo anno accademico, l’Università di Catania attiverà un nuovo corso di laurea triennale dedicato all’enologia, alla viticoltura e al marketing del vino. Una risposta concreta alla crescita del settore e alla forte richiesta proveniente da consorzi, aziende e operatori del territorio. Un’opportunità preziosa per giovani e meno giovani che vogliano costruirsi un futuro in uno degli ambiti più identitari e dinamici dell’isola.
Il nuovo corso triennale: la collaborazione del territorio
Il nuovo corso, coordinato dalla professoressa Elisabetta Nicolosi, nasce per colmare un vuoto formativo nel settore vitivinicolo, offrendo una preparazione che fonde teoria e pratica. “Non avevamo una formazione adeguata in questo settore e sentivamo fortemente la necessità di creare un programma che rispondesse alle esigenze”, spiega la Prof.ssa Nicolosi presentando il nuovo corso triennale. L’approccio è fortemente orientato al lavoro sul campo: lezioni in aula si alterneranno a esperienze pratiche in cantina, stage in aziende locali e tirocini anche all’estero grazie all’Erasmus.
La professoressa ha poi continuato evidenziando la disponibilità dimostrata dalle aziende del territorio a collaborare nella formazione dei futuri studenti: “I consorzi vicini, come quello del Cerasuolo di Vittoria o dell’Etna Doc, hanno dato la loro disponibilità per stare al fianco degli studenti”, ha spiegato, a dimostrazione di un legame stretto tra università e tessuto produttivo.
Struttura e obiettivi del nuovo corso di laurea
Il nuovo corso di laurea triennale dell’Università di Catania nasce con una missione ben precisa: formare figure professionali complete nei settori dell’enologia, della viticoltura e del marketing del vino. La struttura del percorso è pensata per coniugare la solidità della formazione teorica con un forte orientamento pratico, grazie alla collaborazione con aziende vitivinicole locali e alla possibilità di svolgere tirocini anche all’estero, nell’ambito del progetto Erasmus. “La formazione in aula è indispensabile – spiega la Prof.ssa Nicolosi – ma per un settore come quello del vino la pratica è ancora più richiesta. Vogliamo che i nostri studenti abbiano un contatto diretto con gli imprenditori, per poter applicare immediatamente le competenze acquisite”.
Rientrando nella classe L26 delle Tecnologie Alimentari, il corso consente agli studenti di ottenere il titolo di enologo e, superato l’esame di Stato, di iscriversi all’albo dei dottori agronomi e forestali (settore B). In totale sono previsti 20 insegnamenti, tra cui discipline legate alla viticoltura, all’enoturismo e alla gestione delle risorse del settore vitivinicolo. Il piano formativo sarà arricchito da seminari professionalizzanti, calendarizzati con esperti del comparto che porteranno la loro esperienza direttamente in aula. Inoltre, la formazione di primo livello consentirà ai futuri laureati l’accesso ad altri corsi di laurea specialistica, ampliando le possibilità di specializzazione nel settore. “Il nostro obiettivo – aggiunge E. Nicolosi – è formare giovani capaci di affrontare le sfide del mondo del vino, con una preparazione che unisca teoria e pratica. Ci crediamo molto, c’è tanto entusiasmo”.