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Christmas Blues: perché a Natale ci sentiamo più tristi?

Il "Christmas Blues" è una sensazione di tristezza che colpisce molti a Natale, dovuta a stress, solitudine, aspettative irrealistiche e ricordi dolorosi.

Natale, il periodo più atteso e amato dell’anno per alcuni può diventare un incubo silenzioso. Mentre tutti sembrano essere avvolti dei magica atmosfera natalizia, dai suoi colori, dalle luci che avvolgono le strade e la piazze, per altri la magia del natale si trasforma rapidamente in oscurità. Un periodo che dovrebbe essere un’occasione di gioia e spensieratezza si fa beffardo, mostrando il volto della solitudine. Il Natale diventa così simbolo di tutto ciò che manca, di un vuoto così grande da riuscire a spazzare il resto. Ma di cosa stiamo parlando? Del Christmas blue

Christmas blue, di cosa si tratta?

Il “Christmas Blue” è un fenomeno che si fa strada silenziosamente durante il periodo natalizio, una sorta di malinconia profonda, che avvolge chi si sente sopraffatto dal peso delle aspettative che, inevitabilmente, non riescono a essere soddisfatte. In un momento che dovrebbe essere di gioia e celebrazione, questi sentimenti di tristezza e solitudine sembrano moltiplicarsi, trasformando il calore delle feste in un monito costante di ciò che manca. La solitudine diventa una compagnia silenziosa.

Per chi vive questa forma di disagio, ogni natale è una cicatrice nuova.

Un Natale che non è “per tutti”

La dolce magia del Natale quindi non è per tutti. I giorni di festa rappresentano per molti un periodo difficile e di estrema fragilità, in cui si tende a costruirsi un resoconto della propria vita, degli obiettivi raggiungi e di aspettative mai realizzate. I pensieri si accumulano, la pressione è troppa e la fatica emotiva è tanta. A peggiorare la situazione nella maggior parte dei casi è proprio la vicinanza con la famiglia, con tutti gli obblighi familiare che ne susseguiono. Con le consuete riunioni familiari spesso riemergono problemi che sembravano essere dimenticaati, ricordi di chi non c’è più. Quel posto vuoto a tavola sembra essere incomabile.
A ferire sono anche le aspettative gigantesche, che i familiari sembrano riversare sugli altri. Ed ecco che trovano spazio tra una portata e l’altra le fatidiche domanda: “quando ti sposi?”, “non hai trovato ancora un lavoro?”, “la laurea? Manca poco vero?”, “quando comprate casa?”. E in pochi minuti tutte le proprie insicurezze, diventano argomento d’interesse di un’intera tavolata.

Lo stress legato ai regali, alle cene e ai pranzi

Come abbiamo visto si tratta di un periodo che può causare ansia e stress e disagio a tantissime persone. Ma cosa succede a chi già si trova già ad affrontare una situazione di vulnerabilità emotiva? Il Natale trascina con sé non solo gioie, regali e divertimenti. Ma anche l’obbligatorietà del sorriso, della convivialità. Ed ecco che un sorriso forzato a tavola, spesso nasconde lati negativi della vita di ciascuno: lutti, perdita di un lavoro, una vita in completa solitudine. Spesso le aspettative della famiglia e il continuo confronto che gli altri commensali sono dannosi per chi abitualmente rimugina sull’inadeguatezza della propria vita. Tutti sembrano avere di più e fare di più rispetto agli altri.
A questo si aggiunge uno stress legato alla propria situazione socio-economica. Troppe aspettative sui regali da dover fare, su regali che non ci si può permettere e che spesso si è obbligati a fare per non sfigurare.
Per questi soggetti le tavole imbandite, l scambio di messaggi di circostanza, la felicita ostentata, questa corsa continua nel cercare spensieratezze e divertimento diventa un fardello troppo pesante da sopportare. Un buco nero in cui tutto viene assorbito. Il mondo visto dai loro occhi diventa falso, allienante.

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