Domani, venerdì 18 ottobre 2024, si terrà uno sciopero generale nazionale che coinvolgerà sia il settore pubblico che quello privato. La protesta, della durata di 24 ore, interesserà una vasta gamma di categorie, dai trasporti alla scuola, fino ai Vigili del fuoco e ai dipendenti Inps. A Catania, la manifestazione si concentrerà soprattutto sul trasporto pubblico locale.
L’Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta S.p.A. di Catania ha comunicato che il servizio potrebbe subire variazioni a causa dello sciopero indetto dalla Segreteria della C.U.B. Trasporti. Il personale che aderirà alla protesta si asterrà dal lavoro per 4 ore, dalle 10.00 alle 14.00. Questo potrebbe comportare disagi per chi utilizza bus e altri mezzi di trasporto pubblico per gli spostamenti in città.
I sindacati Si-Cobas e Al-Cobas, promotori della mobilitazione, chiedono garanzie maggiori per i lavoratori coinvolti nei cambi di appalto, un aumento salariale e la riduzione dell’orario settimanale di lavoro a 37 ore. Tra le altre richieste, figurano l’introduzione di un salario minimo di 1.600 euro netti mensili, un piano straordinario di assunzioni e investimenti nei settori di pubblica utilità come trasporti, sanità e scuola, nonché l’abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro.
Lo sciopero del 18 ottobre non riguarderà solo i trasporti. Anche la scuola potrebbe risentire della protesta, con possibili chiusure o sospensioni delle lezioni qualora il personale scolastico decida di aderire in modo significativo. Allo stesso modo, i dipendenti Inps potrebbero partecipare, causando una ridotta attività e possibili disagi per l’utenza. I Vigili del fuoco sciopereranno dalle 8 alle 14, seguendo quanto stabilito dagli accordi nazionali.
Il giorno successivo, sabato 19 ottobre, si terrà una manifestazione nazionale a Roma contro il governo Meloni. I sindacati protesteranno contro la “repressione dei lavoratori” e la “privatizzazione dei servizi pubblici”. Tra i temi della protesta ci sono anche la sicurezza sul lavoro e la riduzione delle spese militari, con l’obiettivo di destinare tali risorse ai servizi pubblici.
La mobilitazione rischia di creare forti disagi, soprattutto nei trasporti locali a Catania, ma alcuni servizi essenziali saranno comunque garantiti per evitare interruzioni critiche.
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