
Il WWF si è rivolto ai senatori riguardo al progetto del Ponte sullo Stretto. L’associazione ambientalista ha richiamato l’attenzione sui problemi già sollevati alla Camera tra cui: l’incertezza sulla realizzabilità dell’opera e la mancata conclusione della valutazione di impatto ambientale. Inoltre ai senatori sono stati segnalati i pesantissimi impatti che il progetto avrà su natura, biodiversità, specie ed ecosistemi.
Il WWF afferma: ” lo Stretto di Messina è considerato tra i 28 siti di rotte migratorie più importanti del mondo ed è per questo che è sottoposto ad una serie di vincoli previsti dalla normativa comunitaria recepita a livello nazionale. A seguito del rischio di una condanna dell’Italia dopo la messa in mora complementare alla Procedura di infrazione n. 2015/2163, recependo le sollecitazioni dell’Unione europea e del ministero dell’ambiente, lo scorso anno sono state approvate le misure di conservazione delle aree d’interesse comunitario dello Stretto di Messina. Tali misure, incredibilmente, non sono state però prese a riferimento nel progetto del Ponte depositato in commissione Via disattendendo così – ancora una volta – la normativa comunitaria in materia che il Governo italiano ha il dovere di rispettare”.
Sottolineando come un flusso migratorio non si possa spostare e che durante la primavera, in base alle rilevazioni radar, milioni di uccelli attraverseranno la lunghezza del ponte entro una quota che va dai 50 m slm ai 3000 m slm durante le notti comprese tra il 3 aprile 2006 ed il 15 maggio 2006. Proprio in questo momento l’opera provocherà un numero infinito di morti dirette per collisioni, non mitigabili, né compensabili, su migratori diurni e notturni, oltre ad un numero altrettanto ampio di morti indirette a causa delle luci, della distorsione ottica e della perdita di orientamento.
Alla compromissione delle rotte migratorie, si aggiungono gravi impatti anche sulle nidificazioni delle tartarughe marine. Il Ponte le renderebbe impossibili, sia per alterazione dei luoghi, delle condizioni naturali, sia per effetto devastante delle luci che altererebbero completamente la riproduzione, la schiusa e il percorso delle tartarughine verso il mare.
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