Università di Catania

UNICT – Proteste pro-Palestina: approvata la mozione del rettore

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Il rettore ha proposto una mozione a seguito delle richieste della comunità studentesca a favore della Palestina.

Gli studenti e le studentesse dell’Università di Catania, come quelli di molti altri atenei del mondo, hanno aderito al movimento Intifada, mobilitandosi a favore della Palestina.

Ieri, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo ha proposto al Senato una mozione (approvata all’unanimità) che fa seguito alle richieste nate dagli incontri dei vari comitati studenteschi e alle discussioni tenute con membri del Senato stesso.

L’Università dichiara il suo pieno appoggio alle posizioni degli studenti sostenendo la necessità della cessazione dei conflitti, che dal 7 ottobre scorso hanno dato inizio al massacro dei civili nella striscia di Gaza, nonché il rilascio degli ostaggi e la fine della distruzione delle infrastrutture divenuta ormai inaccettabile. Nella condivisione del documento CRUI (Conferenza dei Rettori delle Universita italiane) del 23 maggio 2024, l’Ateneo ricorda come sia compito delle Università, luoghi non solo di studio ma anche di discussione razionale, favorire l’apertura e il dibattito su temi scottanti per favorire la ricerca di soluzioni per la convivenza civile.

Alla luce di quanto discusso, l’Università:

  • si impegna a far sentire la propria voce all’interno del consorzio UNIMED (Mediterranean Universities Union) di cui fanno parte anche le università palestinesi;
  • destinerà risorse finalizzate all’accoglienza di docenti, studenti e studentesse delle università palestinesi distrutte a causa del conflitto. A tal proposito si propone di stanziare sin da subito 100mila euro;
  • si impegna a “escludere da ogni accordo negoziale attività che fanno riferimento a tecniche direttamente o indirettamente connesse ad attività di tipo bellico e/o ad alto impatto ambientale” (art.28 comma 4 del proprio Statuto);
  • ribadisce che, in ossequio all’art. 33 della Costituzione italiana, la ricerca e la circolazione delle idee all’interno dell’Università di Catania sono libere.

Il rettore specifica inoltre che i testi riguardante gli accordi di cooperazione internazionale degli studenti saranno presto resi pubblici, ribadendo che le porte dell’Ateneo saranno sempre aperte per ospitare discussioni di natura scientifica e di ricerca entro i limiti consentiti.


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