Le aggressioni al personale sanitario proseguono in Sicilia. Negli ultimi anni, diverse le violenze a Catania, Messina e Palermo.
Nuova vittima del personale medico. Questa volta ad essere coinvolta è un’infermiera dell’ospedale Ingrassia a Palermo. La donna sarebbe stata minacciata e afferrata per i capelli da dei familiari di un paziente, che con insistenza chiedevano di poter accedere all’area di triage.
Sempre a Palermo, lo scorso 21 febbraio all’Ospedale Cervello, un medico era stato colpito al volto. Secondo quanto ricostruito l’uomo è stato aggredito per motivi legati alla prescrizione di un farmaco. Il medico era stato colpito alle spalle con un taglierino. Il suo aggressore avrebbe iniziato a colpirlo al volto, procurandogli una grave lesione all’orecchio destro, nonché al braccio sinistro, recidendone un tendine.
“Le strutture sanitarie e ospedaliere non possono diventare un campo di battaglia – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli infermieri di Palermo, Antonino Amato, in difesa di tutto il personale –, in cui vengono minacciati o ancora peggio picchiati, professionisti che ogni giorno assicurano un servizio indispensabile all’utenza”. Aggiunge che presto la Prefettura di Palermo si riunirà per predisporre interventi e azioni di contrasto efficace contro queste assurde forme di violenza.
Non è il primo caso di atti di violenza all’interno degli ospedali: purtroppo ormai sembra un’ordinaria realtà. E la città di Catania non è immune a questo male. Infatti, anche il personale sanitario catanese, deve continuamente lottare contro pazienti e familiari maleducati e violenti. Quasi ogni giorno subire una grave violenza verbale, che in alcuni casi si tramuta in violenza fisica. Ed è proprio quello che è accaduto a due infermieri dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.I giovani operatori sanitari sono stati aggrediti da una donna di 46 anni, che li avrebbe anche minacciati di morte. Tutto questo solo perché la donna non condivideva il trattamento e le cure prestate alla madre.
Stessa situazione avvenuta all’interno dell’Ospedale San Marco sito a Librino. Dove un medico pediatra è stato colpito al volto e un’infermiera è stata spintonata. Altra violenza a Messina presso l’Ospedale Papardo. Dove un paziente dopo aver aggredito alcuni infermieri avrebbe dato fuoco ad alcun letti. Facendo vivere attimi di terrore sia a tutto il personale che agli altri pazienti.
Le violenze non si sono placate nemmeno durante il periodo Covid, un periodo duro per tutto il personale medico, che ogni giorno lottava in prima linea. A tutto il peso del lavoro, si sono aggiunte aggressioni da parte di tutti coloro che violavano le misure di sicurezza nei vari reparti riservati solo a coloro che erano malati. Aggressioni avvenute principalmente presso l’Ospedale Garibaldi. A non essere risparmiato è stato anche il direttore medico dell’Ospedale Garibaldi-Centro. I tre hanno aggredito fisicamente il dottor De Maria, procurandogli una prognosi di 10 giorni.
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