Presentato, stamane, il programma delle festività Agatine 2024. Tanti i temi toccati nel corso della conferenza e alcune novità annunciate.
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È stato presentato oggi, poco dopo le 11, presso, come di consueto, la sala dei vescovi del Palazzo Arcivescovile, il programma delle festività Agatine 2024.
Presenti in sala l’Arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, il parroco della Cattedrale, Monsignor Barbaro Scionti, il sindaco Enrico Trantino e il neo presidente del comitato dei festeggiamenti Agatini, Carmelo Grasso.
Diversi i temi toccati durante la conferenza di presentazione del programma, da riflessioni sull’impegno civile al riscoprire il tema della festa di Sant’Agata per poi, man mano, entrare nel contenuto degli eventi previsti già dai primi di gennaio fino alla tradizionale chiusura delle celebrazioni in occasione dell’Ottava del 12 febbraio.
“Sant’Agata è la luce del martirio nel nostro tempo“. Questa una delle frasi più significative dell’intervento di Monsignor Luigi Renna nel corso della presentazione del programma delle festività Agatine, È stato il punto di partenza per dare spazio ad importanti riflessioni che vanno ad attingere ad argomenti attuali. Non poteva mancare un pensiero sul fenomeno della violenza sulle donne. Renna ha, tuttavia, precisato: “Ci sono alcuni temi che vengono accostati al martirio della nostra patrona ma attenti ad usarli in maniera in propria. Sant’Agata non è stata uccisa per questo fenomeno che oggi sta facendo regredire la nostra società. Quelle di Quinziano e di Afrodisia sono mentalità che calpestano i diritti della donna, lo fanno perché vogliono allontanarla da una fede. Occorre riscoprire il vero volto di Agata”.
Renna spazia, poi, al di là di un discorso legato solo alla fede ma anche di rispetto della persona, di legalità e del vivere civile. “La qualità della vita non corrisponde solo a determinate caratteristiche economiche ma a questi valori — ha affermato—. Come possiamo recuperarli se non con l’aiuto di Sant’Agata?“. Momento buono per raccomandare ai devoti e non di non porre al primo posto il volto meramente folkloristico della festa. “Potremmo farlo se non saremo attenti solo agli spettacoli, alle luminarie e ai fuochi. Tutta la città è coinvolta. Per favore, non usiamo Sant’Agata per esibirci, non bisogna dire ‘io sono più devoto di tutti’ “.
L’ Arcivescovo ha continuato concentrandosi sulle associazioni agatine, istituzioni che giocheranno un ruolo importante per la riscoperta del tema di Sant’Agata e di tutto ciò che lo circonda, oltre la fede. “All’indomani della festa, rivedrò gli statuti. Sarà molto importante che l’adesione alle associazioni sarà fatta da chi non ha conti in sospeso con la giustizia. Ci sarà l’autocertificazione, come sempre, ma sarà verificata dagli organi competenti. Se qualcuno non si trovasse in grado di aderire per questi motivi, avrà la volontà di attendere che ritorni in quelle condizioni adeguate. Devoti si può essere senza tessera e lo si è ancora di più se non si mette in imbarazzo la propria associazione”.
Non solo associazioni agatine. Raccomandazioni anche per “il popolo dei devoti delle candelore”, così definito da Renna. Sono cerei votivi non nati per esibirsi. E ancora, altri richiami per l’osservazione di certi comportamenti all’interno del cordone e non. “Faremo una messa prima dell’uscita della candelora e sarà il suffragio di tutte quelle persone devote che vorremo ricordare ma magliette non se ne mettono e davanti a Sant’Agata non si va danzando. La devozione vuole che si segua la Santa con il sacco”.
“Niente pranzo di gala in arcivescovado ma pranzo per i poveri a San Nicolò l’Arena”. Primo appuntamento introdotto dall’Arcivescovo che approfitta per invitare i devoti ad offrire un pasto ai poveri nelle loro case.
Dopo ringraziamenti di rito alle autorità presenti, il sindaco Enrico Trantino ha cominciato il suo intervento in questa maniera: “Non è un caso che una delle didascalie di questa festa sarà ‘chi ama Sant’Agata, ama Catania”. Sulla stessa linea di Renna, il primo cittadino del capoluogo etneo ha insistito sull’impegno civile che tutti devono operare, con il sacco e non. “Inquieta il fatto che migliaia di devoti, nel momento in cui levano il sacco dimenticano l’amore per questa città, è una contraddizione interna“. Per il sindaco può essere il punto di partenza, con un minimo di rispetto, per cominciare a risolvere i problemi che affliggono la città, dai rifiuti alla criminalità. “Smettiamo di ergere Agata a simbolo di un qualcosa che diventa solo una manifestazione ludica”.
Trantino ha, poi, annunciato una novità del 3 febbraio, modificando la tradizione. Il sindaco, infatti, non salirà sulla carrozza del Senato, non per essere rivoluzionario ma perché desidera trasmettere alla cittadinanza che il sindaco deve essere sullo stesso piano dei cittadini, percepito come uno di loro. Chi ospiterà, dunque, la carrozza? “Al mio posto ci sarà, mi auguro, il futuro del senato cittadino. Abbiamo bandito un concorso per le scuole medie per realizzare un elaborato su come gli alunni immaginano Catania nel futuro. I 3 vincitori avranno l’occasione di salire sulla carrozza“.
Parola che è, successivamente, passata al parroco della Cattedrale Barbaro Scionti che ha ribadito il tema delle celebrazioni 2024, “Sant’Agata luce del martirio del nostro tempo”. Monsignor Scionti, partendo da questo fondamento, ha iniziato ad illustrare il contenuto del programma. “Per la prima volta verranno pubblicati 2 programmi: uno che riguarda il cammino verso la festa di Sant’Agata e uno con le indicazioni sulle celebrazioni liturgiche e le attività collaterali, e partirà dall’inizio del triduo solenne fino alla conclusione del 12 febbraio.
Non saranno, ovviamente, esclusi gli appuntamenti riguardanti gli spostamenti delle reliquie, su tutti la peregrinatio del velo di Sant’Agata, con partenza il 7 gennaio presso l’oratorio Giovanni Paolo II di Librino. Tappa successiva la domenica seguente, al quartiere Fortino. Previste visite negli ospedali come sempre, e anche nelle scuole. Quest’anno toccherà alle medie di Adrano e all’alberghiero di Nicolosi e, in città, ai centri di formazione professionale. Scionti è andato avanti introducendo gli appuntamenti con le catechesi nei mercoledì di gennaio, a partire dal 10 e la giornata delle associazioni agatine programmata per il 28 gennaio.
Si arriva, quindi, al triduo solenne in Cattedrale per poi giungere, finalmente ai giorni clou della festa dal 3 al 6 febbraio, con i soliti appuntamenti, della processione dell’offerta della cera, della messa dell’Aurora con il via al giro esterno e del Solenne Pontificale del 5 febbraio con l’inizio del giro interno nel pomeriggio. Pontificale che quest’anno sarà presieduto dal Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione dei Santi.
Ha concluso la conferenza il nuovo presidente del comitato dei festeggiamenti agatini Carmelo Grasso. Anch’egli ha ribadito l’importanza dell’aspetto sociale, concentrandosi sui ragazzi, presente di questa città. Non è un caso che quest’anno il concerto della sera del 3 febbraio sarà affidato ai giovani studenti del conservatorio “Vincenzo Bellini”, altro ruolo importante che si affianca a quello dei 3 alunni che saliranno sulla carrozza del Senato.
Grasso ha proseguito con i ringraziamenti di rito, definendo la festa come “l’evento più bello del mondo, con milioni di persone”, occasione per elogiare tutta la macchina organizzativa che si impegnerà nella sua riuscita.
Per tutti gli appuntamenti nel dettaglio, si rimanda alla consultazione del programma che verrà pubblicato successivamente.
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