L’ ERSU ha, recentemente, assegnato i posti letto agli studenti che hanno fatto richiesta, distribuendoli nelle varie residenze della città, in base anche alla propria sede di dipartimento. Tuttavia, non sempre le condizioni di vivibilità sono ottimali. Negli ultimi giorni, infatti, sono arrivate delle segnalazioni a LiveUnict per denunciare le ostili condizioni in cui gli studenti della “Casa dello studente – La Cittadella” vivono da un po’ di tempo a questa parte.
In particolare, il principale problema riguarda la mancanza di acqua calda, che coinvolge tutti gli studenti residenti dell’ala vecchia della residenza Cittadella, per un totale di circa 108 stanze; problema che purtroppo persiste da ormai diverso tempo: iniziato a luglio in modo intermittente, si è stabilizzato a inizio ottobre, senza trovare risoluzione nel periodo di chiusura della struttura. “Prendendo in considerazione la riapertura della residenza in occasione delle nuove assegnazioni, attualmente siamo senza acqua calda dal 16 ottobre“, ha dichiarato lo studente che ha segnalato il disservizio.
Le critiche sono principalmente rivolte all’Ente, per mancanza di comunicazione per quanto riguarda gli interventi che dovrebbero essere effettuati: “sebbene i responsabili della nostra residenza abbiano cercato di darci rassicurazioni, non c’è mai stato un comunicato ufficiale, volto a chiarire meglio la natura di tale procrastinazione, da parte di chi si stava occupando direttamente della questione. E nonostante ciò – continua lo studente —, senza mettere in dubbio che si stesse lavorando per la risoluzione della questione e che certe tempistiche non dipendessero esclusivamente dall’ Ersu, abbiamo pazientato per due settimane dall’apertura della residenza (16 ottobre), passate le quali abbiamo chiesto educatamente degli aggiornamenti mediante email rivolte agli organi competenti”.
A nulla, inoltre, sono servite le continue richieste per avere un confronto al fine di trovare una soluzione. “È stata ignorata anche la nostra richiesta di avere un confronto di persona, che a noi sarebbe servito anche solo per avere delle rassicurazioni circa la mobilitazione dell’ Ente per la questione. Invece, ancora una volta, non siamo stati considerati. Ad oggi, oltre 3 settimane dopo, continuiamo a sapere, sempre per vie traverse, che a breve inizieranno i lavori, ma in verità non abbiamo nessuna fonte certa circa le reali tempistiche. Pertanto, ci rivolgiamo a voi nella speranza che, almeno in questo modo, possano trovare ascolto il disagio e la preoccupazione di tanti studenti che, in vista delle basse temperature, vorrebbero evitare, come già successo, di ammalarsi e/o di viaggiare tutti i giorni dal proprio luogo natale per evitare di correre il rischio”.