Un detenuto ha aggredito 5 agenti, ferendoli, al carcere di Piazza Lanza di Catania. Con una nota, il sindacato della polizia penitenziaria ha denunciato il fatto.
Un detenuto, originario del Ghana, ha aggredito 5 agenti al carcere di Piazza Lanza, domenica scorsa. L’ uomo si è scagliato contro gli agenti, con testate, calci e pugni. Ad avere la peggio l’agente del reparto. In ausilio, sono giunti gli altri colleghi per bloccare il detenuto, ormai fuori controllo.
Il delegato nazionale per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria ha, con una nota, denunciato l’accaduto, esprimendo solidarietà agli agenti colpiti. “Giornata di assurda follia nel carcere di piazza Lanza di Catania, con agenti di polizia penitenziaria contusi dopo le violenze un detenuto. Basta! È ora della tolleranza zero!“
Giornata, quella di domenica scorsa, resa già difficile da un blackout dell’energia elettrica, verificatosi proprio durante le fasi dell’aggressione. “Il carcere è rimasto al buio per circa un’ora, visto il mancato funzionamento del gruppo elettrogeno — ha continuato Pennisi — Anche in tali precarie condizioni, il personale di polizia penitenziaria è riuscito a gestire il serio evento critico. Purtroppo, tutti e cinque, a causa delle contusioni riportate, hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere. Non ci sono più parole per descrivere le gravi condizioni di disagio lavorativo in cui versa la Polizia Penitenziaria. Le quotidiane grida d’allarme del SAPPE continuano a rimanere incredibilmente inascoltate dai preposti vertici istituzionali: solo proclami e belle parole, ma — ha concluso —, di concreto, il nulla“.
Non è tardata ad arrivare la risposta dal Sappe, direttamente dal segretario generale Donato Capece: “Le intolleranze del detenuto ed il grave episodio da lui provocato è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti — ha affermato Capece –. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Servono risposte ferme da parte del DAP, che assistente silente ed indifferenze a queste continue violenze. Bene l’ipotesi di configurare come aggravante l’aver posto in essere atti finalizzati ad alterare l’ordine e la sicurezza durante la carcerazione, come ha annunciato il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ma io credo si debba andare oltre, destinando carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione ed espellere tutti i detenuti stranieri oggi presenti nelle carceri italiane (oltre 18mila) per far scontare loro la pena nelle prigioni dei loro Paesi: altro che tolleranza assurda che c’è in Italia!”.
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