Anche per quest'anno AlmaLaurea ha rilasciato i dati relativi ai laureati dell'Università di Catania: ecco i risultati dei neo-dottori in Professioni Sanitarie.
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UNICT, laureati in Professioni Sanitarie: con l’arrivo dell’estate è tempo di fare bilanci e anche per quest’anno AlmaLaurea ha condotto le indagini annuali relative ai laureati italiani. Si tratta dei risultati ottenuti dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea sulla base dei questionari sottoposti agli studenti laureati negli atenei aderenti. Tra questi, è presente anche l’Università di Catania e i suoi studenti, dei quali AlmaLaurea ha fornito sia i dati relativi al profilo che alla condizione occupazionale dei laureati nell’anno 2022.
Tuttavia, le analisi di AlmaLaurea non si limitano al campo generico dell’ateneo ma sono previste anche per i singoli corsi di laurea. Ecco quindi i risultati ottenuti dall’indagine sui laureati in Professioni Sanitarie all’Università di Catania.
Il primo step delle analisi di AlmaLaurea è quello che permette di comprendere quali sono le caratteristiche dei laureati in Professioni Sanitarie. Per cominciare, va sottolineato che i laureati in Professioni Sanitarie all’Università di Catania nel 2022 sono stati 124, dei quali solo 114 hanno compilato il questionario. Di questi, una netta maggioranza è femminile: le laureate sono il 68,5% del campione a fronte di un 31,5% della controparte maschile. Inoltre, l’età media alla laurea è di quasi 25 anni, pur trattandosi di un corso triennale, e il 31,6% dei laureati proviene dalla classe media impiegatizia, mentre un consistente 27,2% proviene dalla classe media autonoma.
Un’altra maggioranza netta è quella relativa agli studi precedenti alla laurea: infatti, l’87,9% dei laureati in Professioni Sanitarie all’Università di Catania proviene da un liceo, con un 53,2% di ex studenti del liceo scientifico. Sempre in riferimento agli studi pre-laurea, il voto medio di diploma dei laureati in Professioni Sanitarie nel 2022 è stato pari a 83,3/100. Facendo un salto in avanti fino al voto medio di laurea, i laureati Unict in Professioni Sanitarie hanno ottenuto 107,5/110, con una media di voti agli esami pari a 27/30.
Un dato interessante da notare nel caso dei laureati Unict in Professioni Sanitarie per il 2022 è quello relativo alle esperienze all’estero. Infatti, su questo tema l’indagine non fornisce risultati, probabilmente perché non si sono registrate simili esperienze nelle carriere universitarie del campione analizzato. Tuttavia, ben l’89,5% dei laureati ha dichiarato di aver svolto tirocini formativi curriculari o lavoro riconosciuti dal corso di studio e di aver impiegato in media 3,7 mesi per portare a termine la propria tesi di laurea.
In aggiunta, il 35,1% dei laureati intervistati ha dichiarato di aver lavorato durane gli studi, soprattutto part-time o saltuariamente, con contratti stagionali. In maniera opposta, il 62,3% non ha mai lavorato durante gli studi e su 100 studenti lavoratori, solo 15 hanno svolto un lavoro coerente con gli studi.
Ma qual è l’indice di soddisfazione dei laureati in Professioni Sanitarie all’Università di Catania rispetto al proprio percorso di studi? In generale, prevale una tendenza alla soddisfazione parziale sia del corso di laurea che del rapporto con i docenti, senza risultati estremi. È invece netta la maggioranza dei laureati che hanno affermato una piena soddisfazione del rapporto creato con gli altri studenti, pari al 60%.
E riguardo la preparazione per il futuro? Il 68,4% dei laureati ha dichiarato di aver usufruito delle iniziative formative di orientamento al lavoro; il 66,7% di aver usufruito dei servizi di sostegno alla ricerca del lavoro e il 70% di aver usufruito dell’ufficio e dei servizi di job placement. Infine, come nel caso degli studenti di Medicina, si registra un dato che potrebbe dare spunto ad alcune domande. Infatti, il 56% degli intervistati ha dichiarato che si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso dell’Ateneo catanese, mentre un consistente 32,5% ha dichiarato che si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso ma in un altro ateneo.
Ma quali sono le prospettive dei laureati Unict in Professioni Sanitarie? Il 90,4% ha dichiarato di voler proseguire con gli studi dopo la laurea: di questi, il 27,2% opterebbe per una magistrale biennale, mentre 40,4% per un master universitario. In merito al settore di lavoro, l’80,7% è interessato a lavorare nel settore pubblico, ma un consistente 52% non disdegnerebbe il settore privato, includendo anche l’avvio di un’attività autonoma o in conto proprio.
Infine, sul tema delle prospettive di lavoro post-laurea, quasi l’80% dei laureati in Professioni Sanitarie a Unict sarebbe disposto a lavorare nella provincia di residenza o degli studi, mentre un 65,8% anche nella regione degli studi. Inoltre, il 37,7% si è dichiarato disponibile a lavorare in uno stato europeo e ben il 22,8% ha affermato di essere disposto a lavorare persino fuori dell’Europa.
Per quanto riguarda la condizione occupazionale dei laureati all’Università di Catania in Professioni Sanitarie, il dato è tendenzialmente positivo: infatti, l’81% degli intervistati risulta occupato. Tuttavia, il 16,7% dei laureati non lavora e non cerca un lavoro, ma è impegnata in un corso universitario o di praticantato.
In merito a chi ha trovato lavoro dopo la laurea, gli intervistati hanno dichiarato di aver impiegato in media 1,4 mesi per reperire il primo impiego dal conseguimento del titolo. Nello specifico, la maggioranza è impiegata in professioni tecniche (93,2% dei casi) e il 42,5% ha un contratto a tempo indeterminato, anche se rimane un 35,6% che ha un contratto a tempo determinato. Il numero medio di ore settimanali di lavoro è pari a 37,6 per i laureati in Professioni Sanitarie di Unict, mentre la retribuzione mensile netta è pari a 1.608 euro, con una leggera differenza a svantaggio delle donne, le quali guadagnano in media 30 euro in meno rispetto alla controparte maschile.
Sul tema dell’adeguatezza della formazione professionale acquisita con gli studi universitari, l’83,6% degli intervistati l’ha reputata “molto adeguata”, e il dato è ancora più alto in termini di efficacia della laurea nel lavoro svolto. Infatti, il 95,9% ha dichiarato che la laurea è “molto efficace” per il lavoro svolto. Infine, si registra una soddisfazione media pari a 8,2 su una scala da 1 a 10 riguardo il lavoro svolto, anche se è presente un 15% degli occupati che è attualmente alla ricerca di lavoro.
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