Il Consorzio universitario Almalaurea ha pubblicato i dati riguardanti il profilo universitario e le condizioni occupazionali dei laureati nell'anno 2022. Ecco quelli relativi al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania.
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Anche quest’anno, come di consueto, il Consorzio universitario Almalaurea ha reso pubblici i dati riguardanti il profilo universitario e le condizioni occupazionali degli studenti italiani, in particolare quella dei laureati nell’anno 2022. Di seguito l’analisi dei risultati relativi al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania, da cui è possibile evincere le caratteristiche dei neo-laureati.
Secondo quanto riportato dal Rapporto Almalaurea, nel 2022 il Dipartimento di Giurisprudenza dell’UniCt ha visto laurearsi 228 studenti, di cui 193 hanno compilato il noto questionario del Consorzio. Il dato più evidente è quello riguardante il genere dei neo-laureati: il 72,4% è infatti donna, mentre solo il 27,6% è uomo. L’età media al giorno della laurea, invece, è di 27,9 anni. Particolarmente interessante appare il risultato in riferimento agli studi secondari di secondo grado: ben il 94,3% del collettivo selezionato proviene infatti da un liceo, nella maggior parte dei casi classico (51,8%).
Per quanto concerne il voto di laurea, si raggiunge il media un punteggio pari a 99,1, a fronte della valutazione massima del 110 con lode. Negli esami sostenuti nel corso del percorso dei 5 anni di studio, invece, i laureati del Dipartimento di Giurisprudenza hanno ottenuto una media pari a 25,7, dato rimasto invariato dal 2021. Interessante è inoltre il dato riguardante la regolarità negli studi: solo il 22,8% risulta infatti laureato in corso. La durata media del corso di studio è dunque di 8,4 anni invece che 5.
Sul collettivo selezionato da Almalaurea, risulta che l’83,6% ha partecipato al almeno un’attività di formazione post-laurea, tra cui tirocinio/praticantato (opzione scelta dal 68,5% degli intervistati), collaborazione volontaria (11,3%), stage in azienda (9,4%), master universitario di primo livello (8,9%), scuola di specializzazione (6,1%), altro tipo di master (4,2%), attività sostenuta da borsa di studio (3,8%), corso di formazione professionale (1,9%).
Il tasso di occupazione dei neo-laureati in Giurisprudenza è del 40,8%: da notare, però, che la percentuale femminile (39,4%), è più bassa rispetto a quella maschile (43,7%). Importante è inoltre riportare la percentuale del tasso di disoccupazione, pari al 28,1.
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’attuale impiego, il 18,4% degli intervistati risulta svolgere lavoro di ufficio, mentre il 13,8% dichiara invece di occuparsi di professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Il 50,6%, inoltre, lavora secondo contratti formativi, ossia apprendistato, oppure sta ancora studiando per un master.
Interessante è il dato che riporta l’area geografica di lavoro: il 79,3% dei neo-laureati rimane in Sicilia.
In quanto a retribuzione, la media mensile netta è pari a 896, ma appare evidente il gap uomo-donna: lo stipendio per gli uomini è infatti di 1.025, mentre per le donne è di 821 euro.
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