Catania

Catania, aggressioni al carcere di Piazza Lanza: agente colpito al volto

celle carcere
Tensione, nella giornata di ieri, al carcere di Piazza Lanza a Catania. Un agente è stato colpito a volto con uno sgabello da un detenuto.

Giornata movimentata ieri presso la casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania. Un detenuto di origini palermitane ha aggredito un assistente e un sovrintendente di polizia penitenziaria. Il detenuto ha colpito al volto uno dei 2 con uno sgabello. Ciò ha provocato agitazione anche negli altri detenuti. Dopo ore di tensione, in serata è stata ripristinata la calma e i detenuti sono rientrati nelle celle.

Non è tardata ad arrivare la denuncia del sindacato UilPa, a difesa degli agenti della polizia penitenziaria. “I lavoratori di polizia penitenziaria sono costantemente sotto minaccia e le nostre denunce e le nostre proposte restano colpevolmente inascoltate — ha dichiarato Armando Algozzino, segretario nazionale della UilPa PolPen —. La situazione precipita, a Catania come altrove. Un inquietante segnale di impotenza e inerzia dello Stato”.

Algozzino ha, poi, continuato sottolineando le gravi carenze di organico nel carcere di Piazza Lanza che detiene un organico di 212 agenti di polizia penitenziaria rispetto ai 347 previsti. L’esponente sindacale aveva sottolineato questi numeri in una lettera aperta indirizzata al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al direttore generale del personale, al provveditore regionale e al direttore della casa circondariale cittadina, facendo leva sulle continue aggressioni ai danni di agenti. “Non può più essere tollerata dalla UilPa — ha proseguito Algozzino — la grave situazione in cui versa l’Istituto di Catania Piazza Lanza, sentito il personale che quotidianamente affronta un servizio difficile a causa delle carenze in tutti i ruoli”.

L’esponente del sindacato ha, poi, contestato la poca sicurezza, i pochi controlli e l’impossibilità di svolgere quanto stabilito nelle disposizioni di servizio emesse dagli Ispettori per detenuti problematici e con patologie psichiatriche che andrebbero collocati in strutture appositamente attrezzate.