Reddito di cittadinanza 2023, novità in arrivo: cosa cambia? Di seguito tutti i dettagli sulla nuova Misura di inclusione sociale attiva che sostituirà il sussidio.
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Reddito di cittadinanza 2023: nuovo Governo, nuovo sussidio ma cosa cambierà nello specifico? Di seguito tutte le informazioni sulla Misura di inclusione attiva che rimpiazzerà il tanto discusso RdC.
Il Reddito di cittadinanza 2023 potrà essere chiesto fino al 31 agosto, ma potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno: questo è ciò che si legge nella bozza di testo sul nuovo sussidio contro la povertà che si chiamerà Mia.
Si tratta della Misura di inclusione sociale attiva che sostituirà il reddito, un provvedimento in 12 articoli che separerà le famiglie con over 60 da quelle con minori o disabili e da quelle senza queste categorie.
“Il Mia– spiega ad Agorà il sottosegretario all’Economia, Federico Freni– nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia.
Si era detto che si sarebbe cambiato il reddito di cittadinanza, si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole e questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza“.
Secondo le informazioni che si hanno per adesso, come riportato dall’Agi, l’esecutivo starebbe lavorando ad un testo per superare il Reddito, come previsto dall’ultima legge di bilancio che ha ridotto ad 8 mesi per il 2023 lo strumento di sostegno alle fasce sociali più svantaggiate, in attesa di una revisione.
Il Ministero del Lavoro potrebbe infatti portare il decreto in Consiglio dei ministri già nelle prossime settimane, per poi avviare un dibattito in Parlamento al fine di apportare eventuali modifiche.
La Misura di inclusione attiva è un sussidio più “leggero” e di minore durata indirizzato a due tipologie di fruitori, occupabili o meno, con un assegno massimo di 500 euro al mese.
Al momento, però, nessuna bozza sulla riforma del reddito di cittadinanza è all’esame degli uffici.
Attualmente circa 1,1 milioni di nuclei familiari percepiscono il Reddito di cittadinanza, con un importo medio di 549 euro. La Mia, invece, potrebbe prevedere un sussidio di massimo 500 euro per coloro che sono considerati non occupabili, con una riduzione a 375 euro in caso di persone adatte a lavorare. In questa seconda categoria rientrerebbero anche i percettori di redditi da lavoro molto bassi, fino a 3mila euro annui.
Anche per quanto riguarda la durata dell’assegno si parla di numeri minori: 12 mesi invece di 18.
Il testo in preparazione, inoltre, prevederebbe il coinvolgimento delle agenzie private per il lavoro e la presenza di maggiori controlli al fine di evitare le truffe che si sono verificate durante questi anni nella fruizione del Reddito.
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