La legge di bilancio ha decretato la fine del reddito di cittadinanza dal primo gennaio del prossimo anno. Decadono anche le misure del reato di indebita appropriazione e tutte le pene correlate.
Reddito di cittadinanza: dal primo gennaio 2024 non sarà più erogato. La decisione è avvenuta con la legge di bilancio, ma questa fine ha decretato anche la cessazione delle misure del reato di indebita appropriazione e le pene correlate, quindi “fortunati i furbetti”.
Hanno diritto alle 12 mensilità i nuclei familiari con minorenni disabili o persone con oltre 60 anni di età. Le sette mensilità, invece, sono riconosciute ai possibili occupabili.
Dal 2024 è previsto un altro sussidio ma ancora non c’è nulla di certo.
L’abolizione del reddito di cittadinanza dal prossimo anno, salva i furbetti che hanno continuato a percepirlo senza alcun diritto. Vengono salvati anche coloro che sono stati condannati per aver commesso il reato di indebita appropriazione. Ma con l’abolizione del reddito di cittadinanza, anche tali misure vengono cancellate con un colpo di spugna.
Infatti, la legge di bilancio ha abrogato i primi 13 articoli che regolano il sussidio e tra questi sparisce anche l’articolo 7, che definisce la fattispecie del reato sopra menzionato e stabilisce anche la restituzione della somma ricevuta indebitamente.
Alcuni giuristi hanno già interpretato tale procedimento normativo come abolitio criminis: nel caso in cui una legge successiva abroga il reato considerato tale dalla legge in vigore al tempo in cui fu commesso, secondo il nostro sistema normativo si applica il principio del favor rei, cioè se tutto viene abrogato anche i reati di indebita appropriazione vengono cancellati. Dunque, vengono salvati non solo chi ha percepito ingiustamente il reddito di cittadinanza, ma anche coloro che hanno ricevuto la condanna per il reato commesso. Infatti quest’ultimi potranno richiedere la revoca della sentenza, anche se definitiva. Stesso espediente potrà essere usato anche da chi verrà condannato nel 2023.
Il governo dovrà necessariamente ripristinare il reato di appropriazione indebita del reddito di cittadinanza e le pene correlate ad esso, e tra l’invito del Presidente della Repubblica a non abusare della decretazione d’urgenza e l’iter legislativo non semplice per ovviare a tale pasticcio, l’esecutivo dovrà cercare una soluzione il prima possibile.
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