Dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro avvenuto ieri, i Carabinieri del Ros hanno trovato e perquisito il covo del boss che è stato latitante per 30 anni.
Ieri è avvenuto l’arresto del boss latitante da 30 anni Matteo Messina Denaro. Successivamente all’arresto, i Carabinieri del Ros, hanno trovato e perquisito il covo dove si nascondeva. È a Campobello di Mazara, paese del favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in manette insieme al capomafia, e di Andrea Bonafede, sotto il cui falso nome si nascondeva il superlatitante.
Il nascondiglio si trova in centro e la perquisizione è durata tutta la notte. Tuttavia, non è ancora noto cosa è stato rinvenuto. L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia.
Inoltre, diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, di documenti importanti che non vennero trovati a casa di Riina perché la casa venne perquisita solo in un secondo momento.
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