La Sicilia è caratterizzata da diversi luoghi che sembrano quasi surreali; tra questi, le Gole dell'Alcantara. Di seguito alcune curiosità e leggende su questo luogo, ormai diventato meta turistica.
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Le Gole dell’Alcantara, situate nella Valle dell’Alcantara vicino al borgo di Francavilla di Sicilia in provincia di Messina, sono un vero e proprio spettacolo per chi le visita. La loro forma è molto particolare e le acque che vi scorrono sono molto fredde: di certo, dunque, non possono mancare dei miti e delle leggende volti a spiegare le origini di questo luogo quasi surreale.
Si tratta di “gole” alte fino a 50 metri e larghe fino a 5; un canyon originatosi da fenomeni di raffreddamento di antichissime colate laviche solcate, al centro, dalle acque gelide del Fiume Alcantara. Conosciute anche col nome di “Gole di Larderia”, si trovano alla fine della catena montuosa dei Peloritani.
Il nome del fiume, della valle omonima e dunque di queste gole, “Al Qantarah”, risale al periodo di dominazione araba e si riferisce ad un ponte, costruito dai Romani, capace di resistere alle irrompenti piene del fiume che ancora oggi offrono uno spettacolo unico.
Come accade spesso in riferimento a paesaggi e scenari affascinanti, anche riguardo il caso delle Gole dell’Alcantara sono nate alcune leggende per spiegare il motivo della particolarità del luogo.
Si narra, infatti, che le spettacolari Gole siano opera dell’ira delle divinità. A scatenare questa indignazione sarebbe stato il comportamento scorretto di un contadino nei confronti di suo fratello, non vedente, al quale sottraeva parte del raccolto capovolgendo il recipiente con cui prendeva il grano, in modo che potesse contenerne solo pochi chicchi. Al termine del raccolto, dunque, il fratello disonesto disponeva sempre di abbondanti messi, mentre l’altro doveva accontentarsi di una piccola quantità di grano.
Questa cattiveria compiuta contro chi non aveva strumenti per difendersi mandò su tutte le furie gli Dei, che scagliarono contro il contadino sleale una saetta che lo uccise. Inoltre, però, il fulmine trasformò il suo cumulo di grano in una montagna di terra che cominciò ad eruttare una grande quantità di lava che ricoprì l’intera valle, ed è qui che mito e realtà si incontrano.
Questa spiegazione mitologica sembra infatti riprendere un episodio geologico realmente accaduto nel III millennio a.C.: si è trattato dell’eruzione del piccolo cono del monte Mojo, un antico vulcano situato tra l’Etna ed i Monti Peloritani, che provocò un’imponente colata lavica che si spinse verso il mare attraversando la valle. Quando le pietre erano ancora incandescenti, un fenomeno sismico ne modellò le forme provocando una profonda e strettissima spaccatura sul terreno nella quale si insinuarono le poderose acque del fiume Alcantara, che scavarono ulteriormente le pareti del canyon. Nacquero, così, le Gole.
La particolarità del luogo non riguarda solo le sue forme, ma anche la temperatura delle sue acque, che sono particolarmente fredde. Anche in questo caso, dunque, c’è una spiegazione mitologica.
Un’antica leggenda narra infatti che il Dio Vulcano si era innamorato della Dea Venere e, per sedurla, aveva riscaldato in modo permanente le acque dell’Alcantara dove lei amava farsi il bagno. Questa storia d’amore, però, non finì bene e Vulcano, durante un attimo di rabbia e follia, rese le acque gelide in modo tale da far scontare a Venere il suo tradimento.
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