Quale università scegliere per studiare Medicina? Le classifiche Censis, recentemente rese pubbliche, svelano quali siano considerate le migliori: le posizioni dell'edizione 2022/23.
Indice
Questo particolare periodo dell’anno si distingue per la pubblicazione di dati su atenei e studenti a dir poco interessanti. Dopo il nuovo Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, presentato nelle scorse settimane, è la volta dell’edizione 2022/2023 della classifica Censis sulle Università italiane.
Quest’ultima risulta particolarmente utile a chi, per esempio, ambisce a frequentare il Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia in quanto rivela quali atenei, in merito a questo gruppo disciplinare, siano considerati i migliori.
Quest’anno sono state stilate ben 69 classifiche, ben utili a chiunque si accinga a scegliere il proprio percorso di studi universitario.
Ma come si attribuiscono i punteggi e si stabiliscono, di conseguenza, le posizioni? In merito ai parametri di valutazione, anche quest’anno influiscono due macro fattori, ovvero la progressione di carriera degli studi e il livello di internazionalizzazione.
Secondo quanto indicato dalla nota metodologia, ciascuna di queste due aree di valutazione è frutto dell’aggregazione di tre indicatori.
In particolare, per quanto concerne la progressione di carriere, si considerano:
In merito al livello di internazionalizzazione, invece:
Occorrerà procedere con ordine, partendo dal generale per poi passare al particolare. Anche quest’anno il Censis ha stilato una classifica sulla base del punteggio generale attribuito a ciascun ateneo statale.
Selezionando come gruppo disciplinare di Medicina e Chirurgia, si scopre che a distanza di un anno i punteggi sono cambiati ma il podio è rimasto immutato.
È ancora una volta l’Università di Pavia a primeggiare: il primo posto è di nuovo suo grazie ad un punteggio generale pari a 108, mentre quello dell’anno scorso si attestava a 98,5. Come già nel 2021 al secondo posto, con un punteggio pari a 100, vi è l’Università degli Studi di Milano-Bicocca mentre, con un punteggio poco più basso (di 99,5), segue l’Università di Bologna.
Gli atenei del Nord Italia, più in generale, continuano a dominare la parte superiore della classifica degli statali, totalizzando più punti.
Per scovare la posizione degli atenei presenti in Sicilia occorrerà, al contrario, scorrere verso il basso con l’aiuto del cursore.
L’Università degli Studi di Messina, per esempio, ottiene un punteggio generale pari di 81,5 e con questo soltanto la diciassettesima posizione in questa classifica con al centro Medicina e Chirurgia. Supera, ad ogni modo, i conterranei atenei di Catania e Palermo. Quest’ultimo, poi, si colloca in penultima posizione, ottenendo un punteggio pari a 70,5: risultato a dir poco lontano da quello incassato dal primo classificato ma leggermente migliore rispetto a quello raggiunto nella precedente edizione (il punteggio generale era pari a 69,5).
Infine, tanto in questa nuova classifica quanto nella precedente, l’Università degli Studi “G. d’Annunzio”Chieti – Pescara” chiude la classifica, occupandone l’ultima posizione.
Come già anticipato, la Classifica Censis delle Università Italiane tiene conto di progressione di carriera degli studenti e dei rapporti internazionali.
In merito al primo macro fattore e sempre in riferimento al Corso magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, l’Università degli Studi di Pavia viene superata da quella Milano-Bicocca, che ottiene in questo ambito un punteggio di 110.
Quattro punti in meno per la seconda classificata, appunto Pavia, e cinque in meno per la terza, Bologna.
L’ultima per progressione di carriera, con un punteggio pari a 66, è l’Università degli Studi dell’Aquila.
Una seconda “sotto-classifica” degli atenei (sempre in merito ai corsi in Medicina e Chirurgia) è stilata sulla scorta della valutazione dei rapporti internazionali. Ricordiamo che il punteggio generale è frutto della media aritmetica di quello in merito alla progressione di carriera e quello in merito all’internazionalizzazione.
In quest’ultimo settore l’Università degli Studi di Pavia torna ad ottenere il più alto punteggio (110) e, di conseguenza, il posto più alto in classifica.
Il secondo classificato, con generale sorpresa, è un ateneo del Sud ovvero quello di Foggia.
Resta da chiedersi dove, in questa nuova classifica, si piazzi l’Università degli Studi di Catania all’interno della classifica Censis.
Se l’anno scorso ad UNICT veniva riservata la ventiseiesima posizione, quest’anno sale alla ventunesima. In merito ai punteggi generali, l’edizione 2021/22 attribuiva ad UNICT uno pari a 74,5, leggermente più basso rispetto a quello ora indicato e pari a 75,5.
L’ateneo catanese, nel dettaglio, ottiene un punteggio di 85 per quanto riguarda la progressione di carriera, di 66 per quel che concerne i rapporti internazionali.
Il noto Istituto di ricerca socio-economica italiano non dimentica, infine, gli atenei non statali: riserva loro, al contrario, un’altra classifica sulla scorta del punteggio generale.
Le posizioni per il gruppo disciplinare di Medicina e Chirurgia sono poche, appena tre. A contendersele:
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