Da Roma e Milano si trasferiscono in Sicilia, Marta e Giulia: “Vi spieghiamo perché”

Due giovani donne, abituate a vivere a Roma e Milano, progettano di soggiornare in Sicilia soltanto per un breve periodo ma, incantate dalla bellezza di Palermo, finiscono per rimanervi: è la storia “al contrario” di Marta Bison e Giulia Proietti Timperi, raccontata da loro stesse a LiveUnict.

Un giovane siciliano si trasferisce in una Regione del Nord Italia, magari più ricca in servizi ed opportunità lavorative: è una storia difficilmente mai ascoltata da chi è nato in questa Terra. A volte i protagonisti sono amici o familiari, altre conterranei. Eppure, tra tutte quelle apparentemente uguali, ogni tanto emerge una narrazione diversa, dalla trama originale. Una narrazione in grado di stupire.

È il caso della vicenda vissuta e ripercorsa ai microfoni di LiveUnict da Marta Bison e Giulia Proietti Timperi: due donne nate altrove che in Sicilia, invece, sono arrivate e rimaste.

La nascita di un’amicizia e l’incontro con Palermo

“Come hanno finito per condividere una nuova vita a Palermo?”: è una domanda che chi conosce soltanto il presente di queste donne potrebbe lecitamente porsi. Per rispondere occorrerà ripercorrere a ritroso i mesi.

Con lo scorrere del tempo sono mutati i termini utili a definire i rapporti tra queste due donne, nate in parti d’Italia distinte: in origine semplici conoscenti, grazie ad un’azienda in comune sono divenute colleghe prima, grandi amiche poi. Ma non sarebbe finita qui. Di lì a poco il loro rapporto sarebbe stato consolidato anche da un incontro speciale: quello con la città di Palermo.

Nel capoluogo della Sicilia le due protagoniste di questa originale storia sono giunte dopo un’allettante proposta di un amico e collega palermitano, credendo di dover trascorrere lì solo parte dell’estate.

Rapidamente, però, Palermo ha scombinato i loro piani con la sua “malìa”, parola italiana con cui si indica la forza di seduzione e che, celando l’unione dei loro nomi, ha anche finito per identificare Giulia e Marta.

Secondo quanto raccontato da quest’ultima, dieci giorni prima del previsto ritorno a casa, le due hanno cominciato a provare un “mal di Sicilia” definito come “fortissimo e inaspettato”. È in quell’istante che Marta avrebbe compreso che il soggiorno a Palermo sarebbe durato molto più a lungo del previsto.

“C’è stato un momento, quando eravamo due semplici turiste, in cui ho sentito che la nostra avventura palermitana sarebbe stata solo l’inizio di qualcosa di più grande – racconta invece Giulia – . Tant’è che con Marta ci eravamo promesse di tornare qualche mese dopo, magari in autunno, per passare ancora più tempo nella città che ci aveva conquistate.

Ma ancora non avevo idea che, pochi giorni dopo, una ragazza conosciuta casualmente ci avrebbe parlato della sua ricerca di due inquiline per una nuova casa e che io e Marta ci saremmo guardate ed intese al primo sguardo: era un segno del destino. Quello è stato il momento in cui ho sentito che Palermo sarebbe diventata la mia nuova città”.

Trasferirsi a Palermo: una scelta compresa dagli altri?

Così, in un periodo storico in cui è parecchio comune che siciliani in cerca di stabilità raggiungano città come Roma o Milano, due ragazze provenienti da queste metropoli decidono di “invertire la rotta” e trasferirsi a Palermo. Resta da chiedersi in che modo gli altri giudichino questa scelta.

Giulia tiene a precisare che chi non conosce bene la città siciliana in cui adesso entrambe vivono o chi non è ben informato sulla loro storia spesso non comprende subito la loro decisione.

Il parere varia quando si visita il profilo Instagram da loro creato: qui, attraverso suggestive immagini e dettagliati racconti, le due ben raccontano le bellezze di Palermo. Bellezze che da sole “giustificano” la loro permanenza in città e che, secondo quanto da loro dichiarato, spingono anche i più diffidenti a dire “ora ho capito”.

Questa è davvero una vittoria!”: è quanto ammesso con soddisfazione da Giulia.

Risulterebbe, dunque, necessario informarsi a fondo per capire davvero: è quanto confermato da Marta, che precisa che la maggior parte delle persone che la conoscono “ha capito il perché di questa scelta, in linea con una vita piuttosto nomade”.

“La prima reazione è di sorpresa – sottolinea ancora la giovane – , ma la seconda è sempre di una sana invidia, di chi magari vorrebbe provare a vivere in un luogo diverso”.

Rimanere in Sicilia anche in futuro?

Al momento Palermo è la nuova casa di Giulia e Marta ma sarà lo stesso anche in futuro?

“Per adesso, sì. Io credo profondamente in questo progetto e sono una che non molla la presa finché non arriva in fondo – dichiara determinata Giulia – . A Roma c’è la mia famiglia, quindi anche in futuro potrò passare dei periodi più lunghi lì. Ma nel mio cuore, Palermo è la mia casa”.

Anche Marta desidera dedicare tutta la sua energia al progetto, sempre più grande e complesso, ideato insieme all’amica ma è altrettanto cauta nel parlare dei prossimi anni. È molto difficile prevedere cosa sarà il futuro – ammette la donna – , perché ho capito che la vita è imprevedibile (come testimonia la nostra presenza qui). Sicuramente mi vedo qui nei prossimi mesi”.

Il messaggio di Giulia e Marta

Il caso di Giulia e Marta non è per certo isolato. Da qualche tempo, di fatto, si parla di un numero crescente di lavoratori da remoto che optano per un approdo o un ritorno al Sud. Ma per quanto questo stia acquistando terreno, il cosiddetto “South Working” non può riguardare chiunque. E, d’altro canto, si contano ancora troppe “fughe” da questa Terra.

“Credo che dietro le scelte di ognuno ci siano motivazioni personali, delicate, spesso anche molto sofferte – si afferma – . Non me la sento quindi, di giudicare chi se ne va. Soprattutto perché voglio guardare chi resta. Oppure chi va, ma poi torna. La Sicilia a volte non è un luogo facile, mentirei dicessi il contrario.

Noi abbiamo scelto di lavorare nel digital perché è un universo che rende liberi, autonomi, che ti aiuta a scoprire mondi nuovi e che, se usato responsabilmente, consente di creare cose belle e nuove. Con il nostro pc possiamo fare tutto, essendo ovunque. E Palermo è un luogo meraviglioso dove stare perché qui c’è tanto da costruire”.

La Sicilia in generale, e per loro Palermo in particolare, sono luoghi che “non hanno eguali se parliamo di storia, bellezza, ricchezza”: è il messaggio che quotidianamente Marta e Giulia provano a trasmettere soprattutto attraverso il loro profilo Instagram, che conta già oltre 20 mila followers.

Questa Terra ha bisogno di svincolarsi dai soliti cliché e pregiudizi che hanno portato a costruirne una narrazione falsata – dichiarano le due intervistate – .  Che poi però finisce per diventare memoria e immaginario collettivo.

Come si può rispettare un luogo di cui non si ha stima? in cui non si ripone fiducia? Noi siamo qui per costruire, insieme a chi ci segue, una nuova narrazione di Palermo e della Sicilia intera”.

Tappa a Catania, di “una bellezza diversa”

Quella di Palermo, ad ogni modo, non è la sola area dell’Isola che le due donne hanno scoperto, visitato ed amato. Nel loro viaggio alla scoperta della Sicilia, non poteva mancare una capatina a Catania. O più di una.

“Siamo state insieme a Catania un paio di volte – ricorda Giulia – . Una Sicilia completamente diversa. Amo il colore nero che domina le strade. Merito della ‘Muntagna’, l’Etna, regina indiscussa della città”.

Marta, che descrive Catania come contraddistinta da “una bellezza diversa da quella di Palermo”, è invece rimasta colpita da altri dettagli. Eppure anche lei non può fare a meno di citare il Vulcano. “Adoro le vie Barocche, il lungomare lunghissimo e, ovviamente, il cibo – svela Marta – . Ma in particolare quello che mi ha colpito è il legame viscerale con l’Etna, mamma e guardiana. Sentire un catanese parlare del proprio Vulcano è magia”.

Le ultime dichiarazioni rilasciate esprimono un buon proposito. Mi piacerebbe scoprire Catania ancora di più – conclude Giulia – , cosa che sicuramente farò nel prossimo futuro!

Marzia Gazzo

Marzia Gazzo nasce a Catania il 6 giugno 1998. Laureata in Lettere Moderne, collabora con la testata LiveUnict da maggio 2018. Da dicembre 2020 è coordinatrice della redazione. Ama leggere belle parole, ascoltare voci, raccontare storie.

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