Una monumentale scultura che vede come protagonista l'arte rupestre, la più antica forma d'arte, è stata installata nella piazza della città etnea.
Da oggi piazza Europa ospita l’imponente scultura “Alba dei Tempi“ di Nico Vascellari, donata alla città nell’ambito del progetto “ART&more by gloTM“”di Bat Italia.
“Una straordinaria opera – ha detto il sindaco Salvo Pogliese nel corso della presentazione – realizzata da un autore di levatura internazionale, che va ad arricchire il patrimonio artistico cittadino puntando sul tema della salvaguardia ambientale, verso il quale anche il nostro sud sta mostrando una crescente sensibilità”.
Erano presenti allo svelamento dell’opera, con il sindaco Pogliese e il capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro, l’autore Nico Vascellari, Brigitte Maria Santner, Country Manager di BAT Italia che con l’iniziativa “Better Tomorrow” intende sottolineare anche attraverso l’arte l’impegno a favore della riduzione dell’impatto ambientale nelle città, e Cristiano Seganfreddo, editore di Flash Art, che si è soffermato sull’eccezionale percorso artistico di Vascellari.
“Siamo contenti di ribadire la nostra vicinanza a questa splendida città – ha evidenziato Brigitte Maria Santner – a cui in passato abbiamo donato cinque grandi elefanti colorati, firmati dall’artista Ligama. Ringraziamo il Comune per aver permesso di realizzare questa nuova iniziativa che rispecchia i nostri valori attraverso un processo creativo dirompente, in cui passato e presente convivono ‘senza compromessi‘”.
Con “Alba dei tempi” Vascellari porta a Catania una monumentale installazione che vede protagonista la pittura rupestre, la più antica forma d’arte. Ispirandosi al graffito di un delfino-balena rinvenuto nella caverna del Genovese alle Isole Egadi tra il 10.000 e il 6.000 a.c., l’artista ha lavorato alla creazione di una maestosa opera attraverso la fusione a terra, tra le più antiche tecniche di produzione di sculture metalliche. L’alluminio viene colato all’interno di uno stampo composto da terra rossa, rotta alla fine del processo per poterne estrarre il pezzo. L’originale intreccio tra contemporaneo e preistorico offre spunti di riflessione su come il passato può tendere verso un domani migliore con il contributo di tutti.
“Durante il primo lockdown nel 2020 – ha spiegato Vascellari – mi è capitato spesso di pensare che non sarebbe mai finito. Immaginavo di dover rimanere chiuso in casa per sempre, al riparo dal mondo esterno quasi come vivessi asserragliato in una caverna e nel fare ciò escogitavo nuovi metodi di lavoro. Tra i primi c’è stato quello di produrre piccole sculture utilizzando acqua, sale e farina riproducendo quanto più fedelmente possibile primitive pitture rupestri immaginando che un giorno avrebbero potuto diventare enormi nel tentativo di ridimensionare l’uomo rispetto alla natura. Com’era all’alba dei tempi e come immagino sarà al suo tramonto“.
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