Importanti novità sarebbero in arrivo dopo il Consiglio dei Ministri programmato per oggi pomeriggio: le discoteche italiane potrebbero tornare a riaprire, mentre la capienza massima di stadi e cinema potrebbe essere aumentata.
Oggi più che mai, si attende il nuovo Consiglio dei Ministri, atteso per il pomeriggio. Potrebbe essere approvato nella giornata odierna, infatti, il nuovo decreto legge che prevede importanti novità per alcune delle attività più colpite dalla crisi, causata dallo scatenarsi della pandemia in territorio italiano, quali i cinema e gli stadi, la cui capienza massima, se approvato il suggerimento del Comitato Tecnico – Scientifico, potrebbe essere aumentata.
Secondo il Cts, infatti, complice l’obbligatorietà della certificazione verde, si potrebbero ora riempire gli stadi fino al 75%, a patto che vengano utilizzati tutti i settori, così da scongiurare il rischio di assembramenti; cinema, teatri e sale concerti, inoltre, potrebbero tornare al 100% della capienza se all’aperto e all’80% se al chiuso. L’indicazione del CTS, per tutte le strutture, rimane la stessa: bisogna che gli impianti vengano aerati, vigilati e che tutti indossino le mascherine chirurgiche.
Ma la vera novità portata dal nuovo decreto legge in arrivo riguarda la riapertura delle discoteche italiane, chiuse da ormai un anno, al momento dello scoppio della seconda, difficile, ondata della pandemia. Secondo il CTS, infatti, si può tornare ad una graduale riapertura, in zona bianca e con il possesso del Green Pass: le sale da ballo vanno però riempite al 35% se al chiuso, si sale al 50%, invece, all’aperto. Si raccomanda anche in questo caso, tuttavia, il corretto utilizzo delle mascherine tranne nel momento del ballo, la presenza di bicchieri monouso e stazioni per igienizzare le mani, la corretta aerazione e sanificazione dei locali.
Ma la proposta del Cts non è stata ben accolta da tutti: ai microfoni dell’Adnkronos il presidente del sindacato italiano dei locali da ballo, Maurizio Pasca, ha spiegato come la proposta del Cts sia “inaccettabile”. “È importante aprire ma non possiamo mantenere quella capienza, i costi di gestione sono ingenti e certamente non riusciremmo a coprirli. […] Ci dicano che vogliono tenere le discoteche chiuse, sarebbe più onesto, e ci diano ristori sostanziali”.
La risposta arriva direttamente dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa: sottolinea come “il nostro Paese non si può permettere passi falsi nel percorso di ritorno alla normalità. […] Dobbiamo affrontare le settimane che verranno senza paura, ma con prudenza e responsabilità perché stiamo uscendo da questo tunnel, ma non ne siamo ancora fuori. Dobbiamo rispettare le regole come indossare le mascherine, lavare le mani rispettare il distanziamento, anche se mi rendo conto che con l’aumento della capienza degli stadi al 75% il criterio della scacchiera viene meno”.
“Dobbiamo innanzitutto fare appello al senso di responsabilità dei cittadini: probabilmente c’è da lavorare anche di concerto con il ministero dell’Interno su l’intensificazione dei controlli – ammette Costa infine -, per fare in modo che le regole vengano rispettate: non possiamo permetterci di abbassare la guardia“.
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